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La Lombardia tornerà zona arancione

La Lombardia dovrebbe tornare zona arancione già da domenica 24 gennaio. Ci sarebbe stato un errore nei dati che la scorsa settimana avevano portato il Ministero della Salute a includere la regione tra quelle in zona rossa. Ma sulla responsabilità si assiste a un rimpallo tra Regione e Governo.

Dal Ministero della Salute si fa riferimento a una rettifica inviata dalla Regione mercoledì 20 gennaio relativa ai dati forniti la scorsa settimana. Rettifica evidenziata anche dall’Istituto superiore di sanità (Iss) che proprio per questo ha ritenuto necessaria una rivalutazione. Secondo la Regione, invece, l’Iss avrebbe “sovrastimato” l’indice Rt della Lombardia .

Il governatore Attilio Fontana, nel pomeriggio ha scritto su Facebook: «La Lombardia deve essere collocata in zona arancione. Lo evidenziano i dati all’esame della Cabina di regia, ancora riunita. Abbiamo sempre fornito informazioni corrette. A Roma devono smetterla di calunniare la Lombardia per coprire le proprie mancanze».

Comunque sia, il Ministro della Salute Roberto Speranza dovrebbe firmare l’ordinanza che riporterà la Regione in zona arancione.

Nel frattempo, non si sono fatte attendere le reazioni. Sulla vicenda è intervenuto il consigliere regionale di Azione Niccolò Carretta: «Se le indiscrezioni di queste ore fossero confermate, e cioè che il Ministero della Salute ha emanato, il 16 gennaio, un’ordinanza di zona rossa per la Lombardia su dati in ritardo sulla situazione reale, esse rappresenterebbero un nuovo elemento di una gravità disarmante. Se Regione Lombardia, dunque, avesse sbagliato metodologia per calcolare l’indice Rt, con l’effetto di penalizzare attività chiuse in zona rossa e studenti in didattica a distanza, saremmo di fronte all’ennesimo grossolano errore davanti agli occhi dei lombardi. Auspico dunque che, al netto della sentenza del Tar rinviata a lunedì e dell’eventuale ammissione di colpe da parte della struttura lombarda, l’Assessore Moratti e il Presidente Fontana vengano in Aula a riferire di quel che sta accadendo in queste ore eventualmente mettendo sul piatto un cambio radicale di metodologia per la raccolta e la trasmissione dei dati al Ministero».

«Il Governo prenda atto degli errori commessi fino ad oggi e faccia tornare subito i Lombardi a lavorare – commenta invece l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Guido Guidesi -. Roma la deve smettere con questo attacco e questo astio nei confronti del sistema produttivo Lombardo e in generale di tutti i lombardi. Regione Lombardia – conclude Guidesi – utilizzerà tutti gli strumenti a sua disposizione per tutelare i propri cittadini e lo farà fino a quando la situazione non cambierà».

Interviene anche il consigliere regionale del Partito democratico, Jacopo Scandella: «Regione Lombardia, con una nota, afferma di aver inviato alla Cabina di regia ‘una serie di dati aggiuntivi’ che giustificherebbero il passaggio da zona rossa ad arancione. Appare sempre più probabile che i dati forniti la scorsa settimana dalla Regione fossero incompleti o sbagliati; ora attendiamo la conferma e quindi, se così fosse, l’ordinanza conseguente. Sarebbe davvero incredibile e anche un po’ surreale. Io chiedo solo che le cose vengano fatte con criterio e i dati non vengano aggiustati a piacimento. Perché questo non è un gioco».

In serata ha parlato di nuovo Fontana. «Per quanto riguarda la trasmissione dei dati, Regione Lombardia ha sempre mandato dati puntuali, precisi e corretti. Contesto nella maniera più vibrata le false notizie che girano circa presunte irregolarità nella trasmissione. I dati sono stati sempre mandati in maniera puntuale, trasparente e precisa».

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