Si fa sempre più sentire la carenza di medici di famiglia in provincia di Bergamo. Un problema non nuovo, che viene da lontano, aggravato dall’emergenza Covid. Sono in aumento gli ambiti e i comuni che non possono più contare su medici presenti come in passato.
Nei mesi scorsi i sindaci dell’Alto Serio hanno sollevato il caso del loro ambito: quattro comuni (Gandellino, Gromo, Valbondione e Valgoglio), poco meno di quattromila abitanti, rimasti con un solo medico. Ma ci sono problemi anche a Cazzano Sant’Andrea. Tanto che il sindaco, Sergio Spampatti, ha deciso di scrivere una lettera ai propri concittadini.
Spampatti sottolinea anzitutto come un medico abbia dato le dimissioni e altri due medici siano «presenti solamente per complessive 8 ore settimanali nel nostro ambulatorio». Il primo cittadino definisce quindi «deficitaria» la situazione della medicina di prossimità a Cazzano, paese che conta circa 1600 abitanti.
«Già a novembre, dopo le dimissioni di cui sopra, abbiamo inviato una lettera all’Ats di Bergamo segnalando la problematica, lettera che abbiamo poi inviato con toni maggiormente perentori a gennaio all’Asst di Albino (il presidio territoriale d’area, ndr). L’Amministrazione comunale non ha infatti nessuna voce in capitolo su questa scelta se non farsi portavoce delle legittime rimostranze dei propri cittadini».
«Dopo numerose successive telefonate e l’unica risposta scritta ricevuta in data 12 marzo – prosegue Spampatti -, la situazione che ci è stata illustrata è la seguente: la competenza dell’invio dei medici sul territorio è di competenza del Dipartimento di cure primarie dell’Ats di Bergamo che deve intervenire sugli ambiti (per noi l’ambito corrisponde ai 5 paesi della Valgandino) ed all’interno del nostro dal prossimo 29 marzo arriveranno 2 nuove giovani dottoresse che andranno entrambe a Gandino».
Il sindaco di Cazzano prosegue: «E’ importante sottolineare che i medici di assistenza primaria sono a tutti gli effetti degli “autonomi” che non hanno nessun obbligo normativo di coprire tutti i paesi dell’ambito ma operano su uno o su più di essi per libera scelta; per questo con l’arrivo delle due dottoresse l’Ats ritiene ampiamente coperta la nostra zona tenuto conto della penuria di medici di base nell’intera Provincia di Bergamo».
L’Amministrazione comunale, aggiunge Spampatti, ha comunque cercato di portare i nuovi medici a Gandino. «C’è stato un tentativo di “moral suasion” importante offrendo il nostro ambulatorio (che ricordiamo è dotato di tutti i servizi, linea telefonica ed internet compresi) cercando di puntare sulla centralità dello stesso rispetto al paese, sulla vicinanza della Farmacia, sulla dotazione di parcheggi e puntando soprattutto sulla concessione gratuita dello stesso accollandosi l’Amministrazione tutti i costi derivanti dalla gestione. Purtroppo tutto questo non è bastato e le due neo dottoresse hanno optato per andare a Gandino».
«Consapevoli delle difficoltà degli anziani non auto muniti ed in generale delle fasce più fragili della popolazione – conclude il primo cittadino di Cazzano -, cercheremo ancora con insistenza di far utilizzare l’ambulatorio ma preferiamo non generare troppe illusioni essendo evidente la nostra impotenza normativa al riguardo».