È stato confermato fino al 30 settembre 2023 l’accordo tra UNESCO e l’Università degli Studi di Bergamo, in cui – dal 2004 – è presente la cattedra di “Diritti dell’uomo ed etica della cooperazione internazionale”. Accolta anche la proposta del Rettore, Remo Morzenti Pellegrini, di nominare come referente il prof. Alberto Brugnoli, docente di economia applicata, e di dare una nuova denominazione alla cattedra che dunque si chiamerà in “Diritti umani, cooperazione internazionale e sviluppo sostenibile”.
“Questa nuova denominazione – spiega il Rettore Remo Morzenti Pellegrini – è stata proposta con il fine di stabilire un forte collegamento tra la Cattedra stessa e gli obiettivi di sviluppo sostenibile individuati dalle Nazioni Unite con l’Agenda 2030. Il nostro Ateneo infatti, vuole dare un contributo concreto per affrontare le sfide e le profonde trasformazioni strutturali del contesto internazionale, mettendo al centro l’affermazione dei diritti umani nelle differenti dimensioni”.
Obiettivo della cattedra, contribuire alla promozione dei diritti umani, dello sviluppo internazionale di città sostenibili come previsto dall’Agenda 2030, attraverso la ricerca, l’insegnamento, la formazione e le numerose iniziative legate alle Summer Schools. “La Cattedra UNESCO di Bergamo, nell’ambito della missione di tutte le Cattedre UNESCO, mira a co-creare conoscenza e generare innovazione attraverso la ricerca, al fine di trasferire informazioni, applicare idee avanzate nella dimensione locale e proporre soluzioni per le problematiche odierne, contribuendo così allo sviluppo sostenibile della società nei suoi vari sistemi territoriali, nella prospettiva del rafforzamento dell’interazione tra Università, società e territorio” racconta il Prof. Alberto Brugnoli, referente della Cattedra.
Tre le aree tematiche – strettamente interconnesse – previste nel piano di attività della Cattedra “Diritti umani, cooperazione internazionale e sviluppo sostenibile”: l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e cooperazione internazionale; SDGs, sistemi territoriali e governance multilivello e – infine – città e comunità sostenibili. “Tali aree – continua il Rettore – diventano ancora più rilevanti nella prospettiva di sostenere il territorio di Bergamo nel percorso di uscita dalla crisi e di ripresa post pandemia, prospettiva nella quale l’Università è fortemente impegnata in partnership con gli altri stakeholder del territorio”.
La cattedra bergamasca, istituita nel 2004, è una struttura di formazione e ricerca che fa parte del programma UNITWIN (University Twinning and Networking) / Cattedre Unesco, creato dall’UNESCO nel 1992 per promuovere la ricerca e la formazione, e favorire la cooperazione inter-universitaria, la circolazione e l’integrazione dei saperi tra Paesi. Un obiettivo fondamentale è infatti ampliare la cooperazione tra le diverse Cattedre esistenti così da creare networks connessi focalizzati sui diritti umani, in Europa e negli altri paesi UNESCO. Le attività vengono condotte sia all’interno dell’Università, attraverso progetti di ricerca di docenti e dottorandi della Cattedra, sia all’esterno attraverso la collaborazione con la rete delle Cattedre Unesco e con Istituti di ricerca nazionali e internazionali.
«La conferma della Cattedra è un punto importante anche per la crescita internazionale dell’Ateneo che continuerà a collaborare attivamente con l’UNESCO per favorire la creazione di iniziative di eccellenza nell’ambito di temi fondamentali per lo sviluppo» conclude Matteo Kalchschmidt prorettore all’internazionalizzazione.