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Nei mercati senza vendere, la protesta degli ambulanti non alimentari

Oltre 200 ambulanti non alimentari, venerdì 9 aprile, “occuperanno” i posteggi a loro assegnati nei mercati di 34 comuni della Bergamasca senza però effettuare le vendita. Una manifestazione nel rispetto delle regole che coinvolgerà tutte le province lombarde per dimostrare che i mercati non possono vivere di soli ambulanti alimentari e che lavorando all’aria aperta ci sono le condizioni per operare in sicurezza.

«Saremo sui nostri posteggi per segnalare la nostra volontà di ripartire, riappropriandoci delle nostre aree di mercato, senza effettuare l’attività di vendita, nel rispetto del decreto, e per dimostrare che i mercati all’aperto sono sicuri – sottolinea Mauro Dolci, presidente Fiva (Federazione italiana venditori ambulanti) Bergamo -. Non capiamo, infatti, perché le deroghe di apertura per le merceologie in zona rossa, dalle confezioni e calzature per bambini ai prodotti per l’igiene e la casa, non riguardino gli ambulanti. E soprattutto ci chiediamo perché una fabbrica può, al chiuso, ospitare centinaia se non migliaia dipendenti e operare con i dovuti accorgimenti, mentre noi no».

Mauro Dolci, presidente di Fiva Bergamo

Seguendo lo slogan Fiva “Riaprire i mercati e le fiere si può, riaprire i mercati e le fiere si deve”, gli ambulanti occuperanno i loro posteggi per testimoniare la volontà di ripartire con l’obiettivo di far tornare a lavorare tanti operatori drammaticamente fermi. Un gesto che va oltre la protesta sul campo. «Ieri abbiamo avuto un incontro con il Prefetto di Bergamo Ricci per sottoporre alla sua attenzione la grave situazione che stanno vivendo gli ambulanti – prosegue Dolci -. È stato un incontro proficuo non solo per il via libera alla manifestazione, ma anche perché abbiamo notato la volontà di ascolto da parte delle istituzioni. La nostra categoria, infatti, è consapevole dell’emergenza sanitaria in corso e delle aperture vincolate alla situazione pandemica ma è anche allo stremo. Attendere ancora tutto aprile per la ripartenza non è possibile, c’è grande esasperazione e molti operatori non ce la fanno più dopo un anno di fatturati precipitati: di almeno il 40% nei casi migliori fino ad oltre il 90% per chi non lavora ormai da troppo tempo come i fieristi. Con ristori irrisori e famiglie da mantenere».

Gli ambulanti sono quindi pronti ad alzare la voce, ma sempre nel rispetto delle regole: «Gli operatori di prodotti non alimentari saranno presenti presso i loro posteggi senza effettuare alcuna attività di vendita e la manifestazione sarà coordinata dalla nostra associazione per poter garantire la massima sicurezza e il rispetto delle regole – conclude Dolci -. Ci dissociamo infatti dagli atti violenti visti ieri a Roma perché non si tratta di fare a gara a chi urla di più: queste iniziative invece, servono a sensibilizzare le istituzioni: per la nostra categoria, infatti, passare in zona arancione ci consentirebbe di lavorare a pieno regime».

I Comuni coinvolti nella protesta Fiva sono: Albano Sant’Alessandro, Antegnate, Bergamo (Viale Pasteur), Berzo San Fermo, Calcinate, Capriate S. Gervasio, Caravaggio, Casirate, Cene, Chiuduno, Cividate al Piano, Colzate, Fara Gera D’Adda, Fiorano al Serio, Gandellino, Gorno, Grassobbio, Leffe, Levate, Morengo, Onore, Piazza Brembana, Ponte San Pietro, Pontida, Pradalunga, Pumenengo, Ranica, Schilpario, Seriate, Sorisole, Spinone al Lago, Stezzano, Vedeseta, Verdello.

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