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Uno studio sul ponte di Songavazzo

«Ha 111 anni e li porta benissimo», ma per il ponte di Songavazzo è tempo comunque di un check-up. Questa mattina, sabato 22 maggio, è stato presentato alla stampa (con un appuntamento sullo stesso ponte) lo studio commissionato dalle amministrazioni comunali di Songavazzo e Rovetta a una società specializzata.

Da tempo la struttura è al centro di progetti e iniziative di valorizzazione. «Il nostro ponte, detto “di Songavazzo” in quanto di proprietà del nostro Comune – spiega il sindaco di Songavazzo Giuliano Covelli -, insiste in parte anche sul territorio di Rovetta. Si tratta di un ponte importante dal punto di vista affettivo, ma in primo luogo per il suo profilo ingegneristico, in quanto una delle prime opere di questo tipo nel mondo». Venne progettato nel 1910 da Luigi Cortese e si tratta del secondo ponte in calcestruzzo in Europa.

«Dopo il tragico episodio di Genova – prosegue Covelli – tutti gli amministratori si sono mossi per verificare celermente lo stato di fatto dei ponti. Lo abbiamo fatto anche noi. Abbiamo avuto la fortuna di recepire un contributo cospicuo per lo studio che oggi presentiamo. L’analisi, affidata a professionisti del settore, deve dirci quale fase della sua vita sta attraversando».

«Al finanziamento per la progettazione – conclude il sindaco di Songavazzo – seguirà un altro finanziamento, già assegnato, per opere che serviranno per il mantenimento della struttura. Facciamo il progetto e poi interverremo per dare più stabilità alla struttura. Ringrazio il Comune di Rovetta che fa da capo fila al transito economico».

«Siamo stati incaricati dai comuni di Rovetta e Songavazzo – spiega l’ing. Roberto Bruson della 4 EMME Service spa – di definire la capacità portante di questa bellissima struttura. Per arrivare a questo obiettivo è prevista una determinata procedura: la verifica accurata di livello 4, secondo le nuove linee guida del Ministero che sono appena uscite».

Questo tipo di verifica accurata come funziona? «Si parte – prosegue Bruson – da un rilievo geometrico con cui definire le caratteristiche della struttura. Si prosegue con indagini sperimentali sui materiali, in grado di definire le caratteristiche di calcestruzzo e acciaio. Si ricrea così un modello numerico al computer: una riproduzione della struttura su software. Vengono quindi fatte ulteriori indagini: come una prova di carico ridotta e una caratterizzazione dinamica. Con la prova di carico ridotta si sale con un carico e si misura in tempo reale, con sensori particolari, la risposta della struttura. Mentre la caratterizzazione dinamica ci fornisce le frequenze proprie e i modi di vibrare della struttura. Le basi sperimentali raccolte vengono quindi inserite nel modello numerico. A quel punto il modello è calibrato e possiamo caricare digitalmente la struttura e verificarla. A quel punto si rilascerà un’attestato di transitabilità relativa alla capacità portante, insieme a una serie di valutazioni (determinate anche da un’ispezione visiva). La politica potrà così disporre di un documento scientifico con cui potrà decidere il futuro di una struttura come questa».

Il ponte tra Rovetta e Songavazzo, anche se aperto al traffico veicolare (con limitazioni di peso e altezza) in un solo senso di marcia (in entrambe le direzioni possono circolare solo moto e biciclette), è un collegamento impiegato da alcune migliaia di veicoli al giorno. Secondo una verifica effettuata nei mesi scorsi, solo durante le ore diurne vi transitano circa 5000 automobili. Durante la seconda guerra mondiale è stato attraversato anche da mezzi militari, sembra anche da un carrarmato.

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