Dopo una tregua di alcuni giorni, torna l’allerta meteo in Lombardia. La Protezione civile regionale segnala il rischio temporali forti per la giornata di domani, martedì 13 luglio.
Sulla Lombardia sono infatti previste «condizioni perturbate, associate alla profonda struttura depressionaria in traslazione dalla Francia sul Nord Italia, con afflusso di aria più fredda instabile in quota. Le precipitazioni saranno diffuse sulla Lombardia e interesseranno tra notte e primo mattino la parte più occidentale tra alta pianura e settori alpini e prealpini, quindi nel corso della mattinata in intensificazione e in diffusione a tutta la fascia alpina, prealpina e di pianura, più deboli a tratti intermittenti sulla parte della bassa pianura e Appennino».
«Nelle ore pomeridiane – prosegue il documento della Protezione civile – le precipitazioni insisteranno su buona parte della Regione, con un minore interessamento delle zone della bassa pianura centro occidentale e Appennino, quindi in serata andranno incontro a progressiva attenuazione in particolare e con maggior probabilità sui settori di pianura. Le precipitazioni saranno a carattere temporalesco, con alta probabilità di fenomeni severi e diffusi tra la mattinata e la sera di domani. Sin dal mattino vento in intensificazione dai quadranti orientali in pianura (raffiche tra 35 e 50 km/h), da Sud-Sudest sui rilievi prealpini e alpini (raffiche tra 45 e 65 km/h), ovunque in attenuazione in serata».
La tendenza per mercoledì prevede il permanere di condizioni instabili, sebbene le precipitazioni saranno di minore intensità.
Nella nostra zona (Orobie bergamasche e Val Camonica) l’allerta è arancione per temporali forti e gialla per rischio idrogeologico.
«In conseguenza della previsione di fenomeni a carattere di rovescio e/o temporale e delle precipitazioni previste per la giornata di domani 13/07 su gran parte del territorio regionale, si chiede ai sistemi locali di protezione civile di attivare una fase operativa minima di ATTENZIONE, cioè di predisporre il sistema locale alla pronta attivazione di azioni di monitoraggio e contrasto, congruenti a quanto previsto nella pianificazione di protezione civile, per la salvaguardia della pubblica incolumità e la riduzione dei rischi», conclude la Protezione civile.