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Frana a Valbondione, sentieri chiusi fino a primavera

È chiusa ormai da due mesi, a Valbondione, la mulattiera che porta al rifugio Curò. Così come i sentieri Cai 305/B (da Grumetti all’osservatorio floro-faunistico di Maslana) e 306 (da Lizzola al Curò). Una riapertura, al momento, sembra lontana. Bisognerà aspettare quantomeno la primavera. Lo dice la sindaca di Valbondione, Romina Riccardi.

I tre percorsi sono stati chiusi dopo la frana che a Ferragosto si è staccata dalla Costa Cavrì. Massi e detriti sono arrivati sul tratto iniziale della mulattiera che porta al Curò, subito chiusa per ragioni di sicurezza. Nei giorni successivi la decisione di chiudere anche gli altri due sentieri. Per salire in quota è rimasto solo il sentiero che parte dalla località Pianlivere (sentiero Cai 332).

«La frana ad oggi rimane attiva e scarica ancora sassi rimasti in bilico – spiega Romina Riccardi -. Quindi l’ordinanza di chiusura rimarrà in vigore fino a primavera». Solo dopo l’inverno, infatti, sarà possibile procedere a valutazioni più puntuali.

La frana ripresa dall’elicottero

«Per mettere in sicurezza la mulattiera del Curò, attraverso reti paramassi o valli, è necessario un intervento di notevole entità – prosegue la sindaca -. Abbiamo compilato una scheda Rasda (il documento per segnalare i danni alla Regione, ndr) da 600 mila euro».

L’Amministrazione comunale ha quindi deciso di attendere. «Oltre all’importo cospicuo, bisogna considerare che si sta avvicinando la stagione invernale. Abbiamo valutato che la frana potrebbe “pulirsi” grazie alla valanga che scende in quella zona. In primavera faremo il punto della situazione per capire se saranno necessari interventi o meno».

Nel frattempo, nel mese di settembre, lungo la mulattiera del Curò sono stati realizzati altri lavori di messa in sicurezza. Ne parla la prima cittadina nel video:

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