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La Schola Cantorum Canali in duomo a Torino nel ricordo di Quirino Gasparini

Un omaggio doveroso e un “ritorno alle origini” per rendere omaggio a un grande compositore.

Sono echeggiate lunedì 1 novembre nel Duomo di Torino le voci della Schola Cantorum Luigi Canali di Gandino, diretta da Marco Guerinoni e accompagnata all’organo da Tobia Sonzogni.

L’elevazione ha ricordato a 300 anni dalla nascita il compositore gandinese Quirino Gasparini, che a Torino fu maestro di cappella del Duomo e maestro di corte dei Savoia. La comitiva seriana è stata accolta dal prevosto don Carlo Franco e da Enrico Simonato, segretario del Centro Studi Internazionali sulla Sindone.

“L’elevazione – conferma Guerinoni –  ha replicato quella tenuta in Basilica a Gandino il 24 ottobre, nel Dies Natalis di Quirino Gasparini. È il coronamento di studi e ricerche effettuati in tutta Europa, reperendo spartiti e documenti che consentono di dare giusto rilievo ad una figura troppo spesso non valorizzata dagli esperti. Fra il 2001 ed il 2002 Gandino ricordò Gasparini dedicandogli una parte corposa del volume “La Celeste Armonia” di Marino Anesa, edito dal Comune, e pubblicando un cd audio con Trii e Sonate del compositore, eseguiti dal “Gasparini Ensemble”, tuttora attivo”.

Quirino Gasparini venne ordinato sacerdote a Bergamo nel 1745. Successivamente fu allievo di padre Giovanni Battista Martini e nel 1751 divenne membro dell’Accademia Filarmonica di Bologna. Nel 1760 ottenne l’incarico di maestro di cappella presso la Cattedrale di Torino, e successivamente anche quello di maestro di corte presso la casa reale dei Savoia. Nel gennaio del 1771 Leopold e Wolfgang Mozart, durante il loro primo viaggio in Italia, sostarono a Torino per circa due settimane. Durante la permanenza in città conobbero il mondo musicale della capitale del Regno di Sardegna ed incontrarono Gasparini. I Mozart rientrarono in patria con copie di spartiti di Gasparini, tra cui i due mottetti Plangam dolorem meum e Adoramus te, Christe che vennero riuniti insieme ad altri (tra cui il Miserere di Allegri, ed il Sicut cervus di Palestrina) in un fascicolo, (il nr. 115) della raccolta “Musica sacra div. Auctor” ad uso dei Mozart, probabilmente per le Sonntagsmusiken del barone Van Swieten.

Alla morte di Wolfgang Amadeus Mozart fra le sue carte fu rinvenuta una copia dell’Adoramus te, Christe senza indicazione della paternità di Gasparini. Georg Nikolaus von Nissen, trovandola fra le musiche mozartiane e credendo di riconoscere una grafia a lui familiare, appuntò sul manoscritto la dicitura “von Mozart und sein handschrift”. Tanto bastò a Ludwig Ritter von Köchel per attribuirne la paternità a W. A. Mozart nella prima edizione del suo catalogo (1862), elencando la composizione al numero K327.

Solo nel 1922 Herman Spieß, musicologo e maestro di cappella a Salisburgo, assegnò la definitiva attribuzione al compositore gandinese dell’Adoramus te, Christe, attraverso uno studio pubblicato sulla rivista organistica tedesca Gregorius Blatt. Gli studiosi hanno successivamente attribuito la copia alla grafia del padre Leopold Mozart. Il manoscritto è oggi conservato alla Biblioteca Jagellonica di Cracovia e in copia fotostatica nell’Archivio Parrocchiale di Gandino. Quirino Gasparini morì a Torino il 26 settembre 1778.

L’Adoremus Te, Christe è stato lungamente applaudito così come gli altri brani, frutto di trascrizioni recenti e di fatto in prima esecuzione moderna. La Schola Cantorum, accompagnata dal delegato Antonio Savoldelli, era affiancata da una delegazione istituzionale con il vicesindaco di Gandino Filippo Servalli e l’assessore Paolo Tomasini, dal Coordinatore de “Le Cinque terre della Val Gandino” Giambattista Gherardi e dal presidente Pro Loco e rappresentante Promoserio, Lorenzo Aresi.

I canti hanno anche accompagnato in Duomo a Torino la messa vespertina. Il prossimo 8 maggio 2022 la Corale Canali proporrà l’elevazione nella Cattedrale di Salisburgo, ls città di Mozart, a cento anni esatti dalla corretta attribuzione a Gasparini dell’Adoramus Te.

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