E’ ancora presto per fare un bilancio puntuale sui mesi freddi, tuttavia nel settore turistico c’è un nuovo fattore che desta preoccupazioni: il caro energia.
L’andamento delle presenze in montagna ha risentito ancora del trend epidemiologico. In Val Seriana e in Valle di Scalve nella prima parte della stagione invernale sono state significative, con il progressivo aumento dei contagi però non sono mancate cancellazioni e disdette.
L’interesse che è in grado di esercitare l’area prealpina è comunque ancora un punto di forza. «La percezione sul territorio – ha detto il presidente di Promoserio Maurizio Forchini – è stata comunque positiva: le strutture all’aria aperta hanno tenuto, la gente ha scelto comunque le nostre vallate. Lo abbiamo riscontrato dall’attenzione sulle proposte ed esperienze. Sono andate bene inoltre le iniziative legate alla promozione dei prodotti del territorio come i Sapori Seriani (tra cesti e pacchetti benessere)».
Guardando avanti, nonostante le prospettive sull’andamento epidemiologico stiano migliorando, la situazione in prospettiva resta molto delicata. «I costi, che si sono praticamente raddoppiati per quanto riguarda l’energia – prosegue Forchini -, alimentano la nostra preoccupazione in quanto le strutture di montagna sono particolarmente energivore. Dopo la pandemia, le chiusure e il clima di incertezza, ora si fa sentire il caro bollette. Alcuni operatori stanno prolungando le ferie per alleggerire i costi. Programmare sul lungo periodo diventa però ancora più complesso».
I costi energetici delle strutture sportive
Gli alberghi, per arricchire l’offerta, spesso non hanno solo camere e sale da pranzo. Piscine, spa, palestre: rischiano tuttavia di tramutarsi in centri di spesa troppo elevati per le strutture, reduci da anni molto difficili. Il tema caro energia è stato affrontato anche in Consiglio Regionale nei giorni scorsi in relazione ai costi delle strutture sportive. «Gli effetti negativi congiunti delle chiusure passate, delle limitazioni attuali legate al Covid e del rincaro del costo dell’elettricità e del gas – ha detto Antonio Rossi, sottosegretario a Sport, Olimpiadi 2026 e Grandi eventi – stanno mettendo in crisi i gestori delle piscine e, più in generale, quelli di tutti gli impianti sportivi energivori. Regione è impegnata da diversi mesi a sostenere il settore, sia con risorse proprie sia con azioni che coinvolgono gli stakeholders».
«I numeri e le dimensioni degli impianti lombardi sono tali da rendere necessario un supporto concreto da parte del Governo – prosegue Rossi -. Per questo abbiamo sensibilizzato Roma, in particolare il ministro Giorgetti e la sottosegretaria Vezzali, della problematica che è di livello nazionale e interessa i gestori di piscine e di impianti sportivi di tutto il Paese. Siamo fiduciosi in interventi di ristoro. Come Regione continuiamo a tenere aperti tutti i tavoli e proseguiremo a supportare l’intero settore».