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Giornate Fai di primavera, anche Cerete protagonista

Festeggiano il trentesimo anno le Giornate di primavera del Fai (Fondo per l’ambiente italiano) che tornano sabato 26 e domenica 27 marzo. Per festeggiare l’anniversario, in Bergamasca saranno organizzate 15 aperture su tutto il territorio della provincia, coordinate grazie ai volontari ed alle volontarie della Delegazione Fai di Bergamo, del Gruppo Bassa Bergamasca, della Fondazione Museo di Palazzo Moroni e dell’Associazione Culturale “Maurizio Gervasoni”.

Anche quest’anno, i luoghi da visitare esprimono la grande varietà paesaggistica del territorio bergamasco, coinvolgendo le piccole realtà montane della Val Seriana e della Val Brembana, i centri urbani di origine medievale dell’Isola Bergamasca e della Bassa Bergamasca, fino ad arrivare al Capoluogo della Provincia.

Per cogliere al meglio la ricchezza del nostro territorio e lasciarsi trasportare dalla meraviglia del paesaggio, le singole proposte d’apertura per la primavera 2022 si adattano alla modalità di visita dell’itinerario, con luoghi di interesse dislocati a poca distanza tra loro nei singoli Comuni che partecipano a queste Giornate.

Per avere maggiori informazioni circa i Beni aperti e prenotare la propria visita è possibile consultare il sito www.giornatefai.it. Le visite, infatti, si terranno anche quest’anno su prenotazione, con orari e numero massimo di partecipanti predefinito, per poter garantire la massima sicurezza dei visitatori e dei volontari, oltre a permettere di godere pienamente di questi luoghi speciali. Le prenotazioni sono possibili almeno fino al giorno precedente la visita: quindi fino a venerdì 25 per le visite di sabato 26; fino a sabato 26 per le visite di domenica 27. 

Qualche numero dell’edizione 2022:

  • 15 proposte di visita in 6 Comuni che permetteranno di scoprire:
  • 4 mulini tradizionali
  • 5 fra dimore storiche e palazzi
  • 2 cripte, di cui 1 dalla storia misteriosa
  • 2 santuari
  • 2 chiese parrocchiali
  • 2 cappelle, di cui 1 miracolosa
  • 1 ciclo di affreschi del XV secolo meravigliosamente conservati
  • 1 Scala Santa
  • 1 torre del X secolo
  • 1 giardino all’italiana
  • 1 giardino romantico
  • 1 chiesa ipogea ricavata in una grotta
  • 1 polittico sacro del XV secolo
  • 1 collezione di progetti storici
  • 1 via ciottolata di origine medievale
  • 1 basilica
  • 1 acquedotto
  • per la prima volta le Giornate FAI di Primavera approdano a Brembate ed a Cerete
  • un centinaio di Apprendisti Ciceroni delle scuole di ogni ordine e grado pronti ad accogliere i visitatori e ad accompagnarli in visite esclusivamente guidate
  • 2 beni FAI aperti a tutti i visitatori

Nel video, il capo delegazione del Fai di Bergamo, Claudio Cecchinelli, riassume il programma del 26 e 27 marzo:

A Baresi, frazione di Roncobello, il Mulino Maurizio Gervasoni, Bene Fai più comunemente chiamato Mulino di Baresi, riapre per le Giornate Fai di primavera.

Contemporaneamente, a Bergamo un altro Bene Fai, Palazzo Moroni, propone tre possibilità di visita: un percorso libero per conoscere il Palazzo, le sue sale ed i suoi giardini, una visita speciale “Moroni e dintorni. Tour a Bergamo Alta”, che partendo dalla Piazzetta della Funicolare porterà chi vi parteciperà alla scoperta della pittura lombarda cinquecentesca passando dalla Cattedrale di Sant’Alessandro, dalla Chiesa di Sant’Andrea fino a giungere a Palazzo Moroni, ed una visita esclusiva, completamente guidata, attraverso Palazzo Moroni, i suoi giardini e la ricca collezione d’oggetti d’arte (in particolar modo i dipinti di Giovan Battista Moroni) che le sue sale conservano.

Palazzo Frizzoni (foto Fai)

Sempre nella città di Bergamo, verranno aperte le porte di Palazzo Frizzoni, sede del Comune, i cui uffici non sono aperti per le visite al pubblico, salvo in speciali occasioni. Sarà possibile accedere, attraverso lo scenografico scalone in pietra a due rampe, agli ambienti di lavoro del primo piano, interessanti per i pavimenti a mosaico veneziano, le decorazioni a stucchi, gli affreschi e gli arredi d’epoca. A giugno 2020 il Fai omaggiò Bergamo aprendo in anticipo i giardini di Palazzo Moroni, la sua casa bergamasca; quest’anno la città di Bergamo omaggia il Fai in occasione delle Giornate di Primavera, tornate dopo un biennio nella loro data tradizionale, aprendo la casa dei bergamaschi.

Brembate (foto Fai)

Nell’Isola Bergamasca, la cittadina di Brembate spalanca le porte dei suoi luoghi di culto e delle sue dimore storiche per raccontare al visitatore la profonda relazione che intercorre tra l’abitato ed il fiume su cui sorge: il Brembo. Il percorso porterà chi vi vorrà partecipare dal Santuario di San Vittore, la Chiesa sorta sulla Grotta dove si racconta che il santo si sia rifugiato per sfuggire alle persecuzioni dei cristiani, fino al giardino romantico di Villa Tasca, nel quale si possono scoprire, all’ombra dei cedri e delle magnolie, i monumenti voluti da Vittore Tasca come celebrazione della Spedizione dei Mille. Il visitatore, inoltre, potrà ammirare una delle costruzioni più antiche di Brembate, Villa Moretti, ma i proprietari che faranno da guide preferiscono la si chiami “casa”, le cui mura in ciottoli di fiume e la cui torre sono strutture risalenti all’anno 950 e collegate ai possedimenti in terra brembatese di Berengario II, marchese d’Ivrea e re d’Italia. Sarà inoltre possibile compiere autonomamente un itinerario storico-naturalistico in Brembate e nei suoi immediati dintorni grazie alla mappa commentata, predisposta ad hoc per queste Giornate Fai di Primavera.

In Val Seriana, nel comune di Cerete, il visitatore potrà scegliere se venir guidato in un itinerario che si snoda tra i numerosi canali artificiali, le strade del borgo ed i mulini in attività con le loro ruote idrauliche (con la possibilità di visitare l’Antico Mulino Giudici Pietro), oppure se lasciarsi sorprendere dalla Chiesa di San Vincenzo Martire: un vero e proprio scrigno con opere di Guardi, Carpinoni, Cifrondi, altari policromi ed arredi lignei fantoniani e, sotto il presbiterio, la cripta decorata con stucchi sacri e profani, scalpellati nel corso dei secoli per il loro significato esoterico.

La Cappella Marinoni a Cerete (foto Fai)

Salendo da Cerete Basso a Cerete Alto, magari lungo la via Mulina in pochi minuti a piedi, saranno invece visitabili la Cappella dell’Annunciata, che contiene uno dei più interessanti cicli pittorici bergamaschi di inizio Cinquecento, il primo compiutamente rinascimentale nella nostra provincia, e la Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo, interamente progettata e realizzata da Andrea Fantoni come ricostruzione dell’originale Chiesa demolita nel 1725, della quale rimane solo una cappella laterale, contenente una magnifica crocefissione quattrocentesca e sita a destra della Cappella dell’Annunciata. All’interno altari e opere lignee, tutte di mano dei Fantoni.

Nella Bassa Bergamasca, il visitatore sarà accolto da una serie aperture dislocate interamente nella città di Treviglio, ben 6. All’interno dell’Auditorium del Centro Civico si potrà ammirare una mostra di disegni originali trovati presso l’Archivio Storico mentre nella Basilica di San Martino e Santa Maria Assunta verrà ammirato il Polittico di San Martino, dei trevigliesi Bernardino Butinone e Bernardo Zenale, riconosciuto a livello internazionale come una delle più importanti opere del Quattrocento lombardo. Nella Chiesa di San Carlo ai Morti una visita guidata parlerà di un periodo storico, il Seicento, fortemente segnato dalla peste e dai conseguenti cambiamenti sociali che interessarono la città di Treviglio e la Bassa Bergamasca in generale. Solamente in occasione delle Giornate Fai, il visitatore potrà accedere all’interno della corte della Casa Gotica, per ammirare come sono state recuperati materiali ed elementi architettonici, oppure celebrare il 500° anniversario del Miracolo della Madonna delle Lacrime nel Santuario e nella Cripta a lei dedicati, il cui restauro completo è da poco terminato. Per concludere, il 26 e 27 marzo sarà possibile visitare con un percorso sotterraneo l’acquedotto di via Bellini, un’infrastruttura non più in funzione e normalmente non accessibile al pubblico che verrà successivamente smantellata.

L’apertura dei luoghi resa possibile dai Volontari e dalle Volontarie della Delegazione FAI di Bergamo, del Gruppo Bassa Bergamasca, dell’Associazione Culturale “Maurizio Gervasoni”, della Fondazione Museo di Palazzo Moroni e dell’Associazione Culturale “Guide Turistiche Città di Bergamo”, e alla collaborazione dei Comuni di Roncobello, Bergamo, Brembate, Cerete e Treviglio. Le aperture sarebbero state impossibili senza il supporto locale di: Associazione Amici di San Vittore, Istituto Comprensivo di Brembate, Scuola secondaria di I grado “Giovanni XXIII”, Famiglia Moretti, Pro Loco Brembate – Grignano, Gruppo Alpini Protezione Civile di Brembate, Parrocchia dei Santi Faustino e Giovita Martiri di Brembate Sotto, Associazione Nazionale Carabinieri sezione Brembate, Liceo Linguistico “Giovanni Falcone” di Bergamo, Parrocchia Santi Filippo e Giacomo di Cerete Alto, Parrocchia di San Vincenzo Martire di Cerete Basso, Istituto Fantoni di Clusone, Istituto Comprensivo “Andrea Fantoni” di Rovetta, Associazione “LA SORGENTE”, Antico Mulino “Giudici Pietro” di Vecchi Flavio, Art Director Nello Camozzi, I.S.S. “Simone Weil” di Treviglio, I.S.I.S. “Zenale e Butinone” di Treviglio, Istituto Salesiano “Don Bosco” di Treviglio, Famiglia Cervi, Comunità Pastorale “Madonna delle Lacrime”.

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