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Approvato all’unanimità dal Consiglio regionale l’aggiornamento del Piano pandemico

Come prevenire, gestire e monitorare le varie fasi di un’eventuale pandemia influenzale? Il piano d’azione per la preparazione alle emergenze, ispirato alla massima prontezza d’intervento, è contenuto nelle 78 pagine del Piano Strategico Operativo regionale di preparazione e risposta a una pandemia influenzale (PANFLU 2021 – 2023), approvato oggi all’unanimità dall’Assemblea lombarda e illustrato dalla Vice Presidente della Commissione consiliare Sanità.

Il documento prevede un elenco di azioni di pianificazione, la definizione puntuale del chi fa/che cosa nelle diverse fasi (interpandemica, allerta, pandemia), un coordinamento del Sistema di sorveglianza regionale e l’istituzione del Comitato pandemico, la previsione, in raccordo con il livello nazionale, di una scorta di DPI e DM essenziali da mettere a disposizione dei territori colpiti da improvvise crisi pandemiche; la possibilità di utilizzare sistemi di intelligenza artificiale per elaborare e disegnare scenari futuri” e la previsione di momenti di formazione continua ed innovativa per il personale di ogni azienda territoriale.

Il piano regionale, che traduce a livello locale le indicazioni del Piano Nazionale sulla base delle indicazioni dell’Organizzazione mondiale della Sanità così come recepite dal Ministero della Salute, prevede la realizzazione di Piani Operativi Locali a cura delle ATS e delle strutture di ricovero e cura e delle UDO sociosanitarie. Tali piani locali dovranno rispondere ad alcuni criteri: aspetti operativi generali, la catena di comando, azioni chiave, formazione.

Chiave di volta dell’organizzazione è il Comitato pandemico, presieduto dal Presidente di Regione Lombardia e coordinato dall’Assessore al Welfare. Il Comitato Pandemico, composto da due nuclei, nucleo sanitario e nucleo non-sanitario, si riunisce due volte l’anno nei mesi di marzo e settembre per la condivisione dell’attività di sorveglianza epidemiologica delle sindromi simil-influenzali e virologica dell’influenza nonché per la sorveglianza delle malattie infettive che spetta ai Direttori Sanitari di ATS/ASST/IRCCS. Nell’incontro di marzo, con l’apporto dell’Agenzia per la prevenzione e il controllo delle malattie infettive, viene evidenziato lo stato di applicazione del Piano. Nella riunione di settembre – anche in previsione dell’epidemia influenzale – il Comitato si riunisce in “versione aperta”, con la partecipazione di ulteriori istituzioni o articolazioni regionali.
Il Comitato pandemico comunicherà ogni anno ai cittadini lo stato dell’avanzamento della fase di preparazione regionale. Il Comitato Pandemico sarà inoltre chiamato, nell’evoluzione della pandemia, a indicare le modalità per affrontare eventuali situazioni decisionali critiche in campo etico.

Affianca il Comitato, la “Task Force Regionale”, struttura organizzativa attivata formalmente dalla Direzione Generale Welfare al momento della dichiarazione della fase di allerta pandemica. Nella Task Force, oltre alle figure sanitarie/organizzative, lavorano un funzionario di raccordo nazionale (Ministero della Salute) e uno di raccordo internazionale (Organizzazione Mondiale della Salute); un coordinatore della comunicazione verso i cittadini, esperti invitati direttamente dal coordinatore della Task force.

Infine, grande attenzione viene dedicata al tema della comunicazione, che verrà affidata a un pool di esperti in comunicazione del rischio in modo da monitorare, sia in fase inter-pandemica che di allerta pandemica e pandemica, l’informazione ai cittadini e agli operatori, contrastando la disinformazione e la diffusione di fake news.

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