Luci e ombre per la manifattura a Bergamo: la produzione continua a crescere, ma gli ordini si fermano e le aspettative sono negative. Nel terzo trimestre incrementi ancora significativi per industria (+1,1%) e artigianato (+0,9%), seppur in progressiva riduzione. Prosegue la corsa dei costi produttivi, come conferma la ricerca della Camera di Commercio di Bergamo.
Nonostante il peggioramento delle prospettive economiche nazionali e internazionali, il terzo trimestre 2022 conferma il proseguimento della fase di crescita della produzione manifatturiera bergamasca in corso dalla seconda metà del 2020, dopo il punto di minimo raggiunto nel periodo più critico dell’emergenza sanitaria.
Le imprese industriali con almeno 10 addetti registrano infatti una crescita della produzione del +5,1% su base annua, mentre la variazione congiunturale, ossia rispetto al trimestre precedente, risulta pari al +1,1%. Anche le imprese artigiane con almeno 3 addetti mostrano incrementi produttivi simili (+5,8% su base annua e +0,9% congiunturale).
Si tratta di valori in rallentamento rispetto ai trimestri precedenti, ma che confermano la resilienza della manifattura bergamasca nell’affrontare una situazione economica sempre più complicata a seguito dell’impennata dei costi energetici, dell’inflazione in rapida accelerazione e delle politiche restrittive messe in atto dalle banche centrali.
Segnali di allarme giungono però dagli indicatori che anticipano l’andamento della produzione, con l’azzeramento della variazione congiunturale degli ordinativi nell’industria e la conferma delle aspettative in territorio negativo.
L’industria bergamasca evidenzia un incremento congiunturale della produzione del +1,1% nel terzo trimestre, un valore ancora significativo sebbene rappresenti la crescita più ridotta degli ultimi trimestri. Il dato è inoltre più consistente rispetto alla media lombarda, dove la fase di crescita risulta quasi arrestata (+0,4% congiunturale). Il numero indice della produzione provinciale, calcolato ponendo pari a 100 la media del 2010, raggiunge così quota 121,6, nuovo massimo della serie storica.
Tra i settori dell’industria manifatturiera bergamasca, il principale contributo alla crescita proviene dalla meccanica, che rappresenta anche il comparto più rilevante dal punto di vista dimensionale, oltre che dall’abbigliamento e dalla carta stampa; la gomma-plastica evidenzia invece un incremento su base annua inferiore alla media mentre la chimica svolta in negativo.
Anche la produzione manifatturiera dell’artigianato mostra un incremento nel terzo trimestre, con una variazione congiunturale pari al +0,9% che, pur in lieve rallentamento, conferma il proseguimento della fase di crescita dopo la battuta d’arresto del primo trimestre. Il dato è leggermente migliore rispetto alla performance media del comparto registrata in Lombardia, dove l’incremento congiunturale si è fermato al +0,6%. Il fatturato evidenzia una crescita doppia (+2% congiunturale) rispetto alla produzione: anche in questo caso risulta decisivo l’effetto dei prezzi di vendita, che nel terzo trimestre aumentano del +7,5%. Come nell’industria, i prezzi dei prodotti finiti mostrano tassi di incremento ancora molto elevati, ma in rallentamento rispetto alla velocità dei mesi scorsi.
I prezzi delle materie prime continuano a crescere più rapidamente, registrando la sesta variazione trimestrale “in doppia cifra” (+14,5%) e allargando così il gap con i listini: l’effetto è un’ulteriore compressione della redditività delle imprese artigiane.