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Sanità, Fontana e Bertolaso: «Al lavoro per abbattere le liste d’attesa»

Conferenza stampa di presentazione, nella mattinata di oggi (lunedì 7 novembre), in Regione Lombardia per il nuovo assessore al Welfare Guido Bertolaso. Il presidente Attilio Fontana lo ha nominato dopo le dimissioni, settimana scorsa, di Letizia Moratti. Il governatore ha anche annunciato la nomina di Fabrizio Sala a vicepresidente della Regione.

«Guido Bertolaso ha dato un aiuto incredibile a Regione Lombardia nei momenti più difficili – ha detto Fontana -. Lo ha fatto quando abbiamo realizzato l’ospedale in Fiera, che lui è riuscito a portare a termine in poche settimane. Su quella struttura si sono accese polemiche assurde, la storia poi ha dimostrato quanto quell’ospedale sia stato fondamentale nel contrasto alla seconda ondata pandemica. Bertolaso ha anche dato una mano più che sostanziale nella realizzazione della campagna vaccinale, che si è dimostrata la più efficace nel Paese a una delle più efficaci a livello mondiale. Lo ha fatto contribuendo a studiare le modalità di svolgimento e a rendere operativa quella grande campagna. Oggi si presenta con lo stesso entusiasmo e la stessa disponibilità che ha sempre dimostrato nella sua lunga vita di servitore dello Stato».

«In questo momento – ha sottolineato il governatore – il tema più importante è l’abbattimento delle liste di attesa, che abbiamo iniziato ad affrontare già nel 2019 predisponendo una prima sperimentazione in alcune province con un investimento di 25 milioni. Al termine di questa sperimentazione avevamo convocato una riunione con i vertici delle Ats e Asst per estendere il progetto a tutto il territorio regionale. Poi è subentrato il covid, quindi naturalmente abbiamo dovuto dedicare risorse, strutture ed energie alla battaglia contro il virus. Il piano però è ripartito perché a inizio anno, quando ho chiesto all’ex assessore di dedicare attenzione al tema e ho messo a disposizione 100 milioni di euro da destinare appunto all’abbattimento delle liste di attesa. Il neo assessore potrà intervenire in maniera sostanziale per contribuire a dare risposte alle necessità dei cittadini. Ringrazio Bertolaso da parte di Regione Lombardia per la disponibilità e l’impegno».

Quanto alla medicina territoriale, Fontana ha detto che per potenziarla «Sono necessarie risorse. Lo Stato ha messo a disposizione di Regione Lombardia 1,2 miliardi per la realizzazione delle strutture, ma è chiaro che prima che venissero trasferite queste risorse era abbastanza complicato mettere a terra i progetti. Ora tutte le Regione stanno ricevendo i finanziamenti del Pnrr per attuare interventi in questa direzione».

«Stiamo lavorando per dare risposte ai cittadini che, quando chiedono visite specialistiche, devono avere la garanzia di un appuntamento entro un determinato periodo di tempo», ha sottolineato il nuovo assessore al Welfare.

Secondo Bertolaso, la questione lista d’attesa, non è «un problema che riguarda solo la Lombardia, anzi in Lombardia la situazione è migliore che in altre parti d’Italia.  Si tratta di una questione organizzativa che è già stata affrontata e che sicuramente porteremo a buon fine con l’aiuto del personale sanitario».

Bertolaso è tornato a richiedere a gran voce una Commissione d’inchiesta sul Covid. «Credo sia significativo e importante – ha sottolineato – quello detto dal presidente del Consiglio. Sono stato il primo a chiederla e a ribadirlo. Quello che è successo in Italia non può passare sotto silenzio. Quello che è successo in Lombardia non può e non deve essere dimenticato. Ho visto, in silenzio, lavorare medici e infermieri spesso senza Dpi. In emergenza è lo Stato nazionale a doverli fornire. Oltre a chiudere persone in casa, il Governo non ha fatto nulla».

Per l’assessore al Welfare, dunque, tutto ciò è sufficiente a giustificare la richiesta di una Commissione di inchiesta che faccia luce su «perché tutto questo è accaduto». «Ribadisco, la Lombardia è stata lasciata sola. Non ho visto ministri in Lombardia, come qui non ho visto altri vertici dello Stato preposti all’emergenza. Ho visto solo video conferenze. Ma non è con i collegamenti via internet che si risolvono i problemi», ha concluso Bertolaso.

Ma le parole di Fontana e Bertolaso sulle lista d’attesa hanno già suscitato la reazione del Partito democratico. «Le liste d’attesa in Lombardia sono il fallimento del centrodestra in Lombardia, perché certificano che la sanità qui non è uguale per tutti. Chi non può permettersi di pagare cure e prestazioni, nella migliore delle ipotesi, rinuncia e spera che vada tutto bene – commenta il segretario del Pd lombardo, Vinicio Peluffo -. Per questo i continui rilanci di abbattere i tempi, annunci sempre uguali che si ripetono dai tempi di Formigoni, non sono altro che promesse a caccia di consenso. E qui sta tutta l’ipocrisia del centrodestra: che si chiami Gallera, Moratti o Bertolaso, l’assessore alla sanità del centrodestra ha il compito nel suo mandato di spiegare, a intervalli regolari, che la macchina regionale è al lavoro per ridurre i tempi delle prenotazioni. Ma negli ultimi 10 anni non si è mai visto».

«Il Partito Democratico – aggiunge Peluffo -ha avviato una grande campagna di mobilitazione per presentare ai lombardi un pacchetto di proposte. Da settimane raccogliamo le firme online su www.pdlombardia.it e con la distribuzione di moduli tra le persone (anche il prossimo fine settimana saranno allestiti banchetti in giro per i territori). Per noi qui si misura l’incapacità di un’amministrazione. E’ nelle risposte ai cittadini, su temi come i troppo lunghi tempi di attesa, che si capisce che la macchina non funziona. I lombardi meritano più attenzione».

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