Prosciolto perché incapace di intendere e di volere al momento del fatto. Questa la sentenza in udienza preliminare nei confronti del 36enne marocchino che a febbraio dello scorso anno accoltellò due giovani carabinieri a Nembro. L’uomo, quindi, non andrà a processo.
I due carabinieri, di 24 e 26 anni, in servizio alla stazione di Albino, vennero accoltellati la sera del 3 febbraio in zona Saletti, a Nembro, durante un servizio antidroga che stavano effettuando con altri colleghi. Un militare venne ferito al torace, l’altro al bicipite sinistro. L’aggressore riuscì a fuggire e fece momentaneamente perdere le sue tracce. Fu arrestato tre giorni dopo a Bardonecchia, al confine tra Italia e Francia, mentre stava cercando di espatriare.
Come scrive L’Eco di Bergamo,uno dei due carabinieri è rimasto per diversi mesi in gravi condizioni ed è stato operato per ricostruire un’arteria recisa dalla lama del coltello.
Il giudice per le indagini preliminari ha disposto una perizia psichiatrica dalla quale è risultato che il 36enne era totalmente incapace di intendere e di volere. Era accusato di tentato omicidio. A difenderlo l’avvocato Luca Bosisio. L’uomo è attualmente detenuto in carcere in attesa di andare al Rems, la residenza sanitaria per gli autori di reato affetti da disturbi mentali e socialmente pericolosi.