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A Cerete recuperata la strada di Alguarino. In cima anche una terrazza sulla Val Borlezza

Cerete ha ritrovato la “Strada di Alguarino”. L’antico percorso di collegamento con Songavazzo, riportato alla luce grazie a un intervento di recupero, è stato inaugurato ieri, sabato 29 luglio. Un tracciato che inizia vicino al cimitero di Cerete Basso, sale attraverso il bosco, raggiunge uno splendido punto panoramico con vista sulla Val Borlezza e prosegue poi verso il paese vicino.

L’intervento di ripristino è stato realizzato dall’Amministrazione comunale. «Nel 2019 abbiamo deciso di investire su uno studio per il recupero dei sentieri storici del territorio – spiega la sindaca di Cerete, Cinzia Locatelli -. All’interno di questo studio c’era anche questo antico percorso che compariva sulle carte, ma che di fatto non esisteva più. Nel corso degli anni il sentiero s’era trasformato in una valle. Abbiamo fatto un primo sopralluogo nel settembre 2019 e non siamo nemmeno riusciti a percorrerlo tutto a causa della grandissima quantità d’acqua che scorreva».

Procedere a un recupero sembrava impresa ardua, ma in Comune hanno deciso di continuare comunque con la progettazione. «In occasione del bando di rigenerazione urbana della Regione, abbiamo deciso di partecipare con la riqualificazione del percorso – prosegue Cinzia Locatelli -. Ci siamo aggiudicati un contributo di 495 mila euro, al quale nel tempo si sono aggiunti altri contributi del Bim dell’Oglio e della Comunità montana Valle Seriana. Il risultato è quello che vediamo oggi: questo percorso di collegamento tra Cerete Basso e Songavazzo che, oltre a consentire di fare una passeggiata nella natura, permette anche di imparare».

I lavori, infatti, hanno consentito di svelare tracce del passato. «È stato ritrovato un antico selciato e sono emersi massi erratici portati fin qui dal ghiacciaio della Val Camonica al tempo delle glaciazioni», spiega ancora la sindaca. Lungo il percorso sono stati collocati dei pannelli che permettono di approfondire i frammenti di storia legati a questi ritrovamenti. Ce ne sono alcuni rivolti in particolare ai bambini con i quali l’Amministrazione comunale ha deciso di avviare un nuovo percorso legato all’Ecomuseo della Val Borlezza.

I pannelli dedicati ai più piccoli impreziosiscono il punto panoramico del tracciato. Una terrazza che domina il territorio circostante, arricchita dall’arredo urbano: chaise longue e un box in legno con tavolino e sedute che incornicia il panorama e ricorda: “La natura dipinge per noi, giorno dopo giorno, immagini di infinita bellezza».

Particolare attenzione è stata posta al fondo usato per il percorso. «Ridando vita a una strada come questa abbiamo dovuto prendere atto che questi sono tracciati frequentati da trattori, mezzi agricoli, ma anche biciclette e pedoni – sottolinea l’architetto Antonio Gonella, progettista e direttore dei lavori -. Nella prima parte salendo abbiamo ripristinato il selciato integrandolo in parte. C’è inoltre un pezzo d’asfalto che serve per rendere più sicuro il passaggio di biciclette e pedoni. Ma la parte principale è il calcestruzzo grigio drenante che permette all’acqua di filtrare negli strati sottostanti».

All’inaugurazione, oltre alla sindaca di Cerete e ai tecnici coinvolti nella realizzazione dell’opera, erano presenti anche l’assessora regionale alle Infrastrutture Claudia Terzi, i consiglieri regionali Roberto Anelli e Michele Schiavi, il presidente della Comunità montana Giampiero Calegari, i sindaci dei paesi vicini: Giuliano Covelli (Songavazzo), Giulio Scandella (Fino del Monte), Ettore Schiavi (Onore). Prima del taglio del nastro, la benedizione del parroco di Cerete don Sergio Alcaini.

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