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Val Gandino, conto alla rovesca per il campionato italiano di corsa in montagna

La Val Gandino si prepara a ospitare il Campionato italiano di corsa in montagna, nella formula di sola salita. L’appuntamento è per domenica 17 settembre e il conto alla rovescia è scattato ieri sera (venerdì 8) con la presentazione della gara nel cineteatro dell’oratorio di Casnigo. Un momento voluto dal comitato organizzatore, che vede in cabina di regia La Recastello Radici Group di Gazzaniga, società che giusto lo scorso anno ha festeggiato i 70 anni di attività ed è guidata da Luciano Merla.

A fianco del presidente  c’erano l’assessore regionale Paolo Franco, i sindaci (Enzo Poli per Casnigo, Sergio Spampatti per Cazzano Sant’Andrea e Filippo Servalli per Gandino), i rappresentanti di diverse realtà associative dell’Oratorio e, a livello tecnico, il delegato regionale Fidal Gianni Mauri, il team manager della Nazionale Tito Tiberti e il direttore di gara Marco Piazzalunga. In sala, anche Servilio Gusmini e Luigi Terruzzi, soci fondatori de La Recastello nel 1952, lo storico dirigente Adriano Maffeis e Valentino Nodari di Gandino, componente nel 1970 della staffetta tricolore della società gazzanighese, con i compianti Giuseppe Bonandrini “Bichi” di Casnigo e Aldo Pezzoli di Leffe.

La gara si snoderà fra Casnigo, Cazzano Sant’Andrea e Gandino ed è denominata “Trofeo Pietro Lanfranchi “Pekèt”, in memoria del fondatore della ditta Poliplast, oggi guidata dal nipote Alex, che ricorda il 50° di fondazione. La prova assegnerà i titoli italiani di tutte le categorie, sommando anche i risultati della tappa andata in scena a Limana (Belluno) lo scorso 7 maggio. Fra borghi e pascoli della Val Gandino sono stati predisposti due percorsi: il primo di 10 km (1.100 metri di dislivello positivo) per le categorie promesse e senior (maschili e femminili) con partenza dal paese di Casnigo; il secondo con uno sviluppo più corto di 6 km (800 metri di dislivello positivo) per la categoria Junior, con partenza dalla Località Giundit. Per tutti il traguardo sarà al Rifugio Parafulmen sul Monte Farno.

Un tracciato molto vario, sia come tipologia di terreno, sia come pendenze: dopo un primo tratto di asfalto (che la categoria Junior eviterà), il percorso si snoderà interamente su mulattiere e sentieri incorniciati da paesaggi bellissimi. Spettacolare soprattutto il tratto finale, dove gli spettatori potranno godersi gli ultimi due km di gara e l’arrivo degli atleti sul tratto di strada sterrata posto in un’ampia conca naturale dominata dalla Croce del Pizzo Formico.

«Abbiamo deciso di ricandidarci come prova di campionato italiano perché riteniamo che una società storica come la nostra debba dare il proprio contributo per tenere vivo, promuovere e salvaguardare il mountain running classic – ha dichiarato Luciano Merla -. Eventi blasonati proposti su distanze estreme negli ultimi anni stanno catalizzando l’attenzione di media e appassionati, ma è giusto che non si perda di vista una corsa in montagna a misura d’uomo, dove l’atleta corre senza il pericolo di fare del male al proprio fisico. Avere in provincia di Bergamo la tappa conclusiva dei campionati italiani rappresenta sicuramente un grande sforzo organizzativo, ma è una bella vetrina per il movimento, per le nostre montagne e il nostro patrimonio sentieristico».

Alla luce dei risultati emersi nella tappa veneta, i riflettori saranno puntati su Chevrier, Maestri, Rostan, Rota e Costa. Al femminile sarà entusiasmante assistere al duello tra Vivien Bonzi e la valtellinese Elisa Sortini. Luciano Merla ha ricordato lo “stato di grazia” de La Recastello, che ha portato in Nazionale tre atleti (Alice Gaggi, Vivien Bonzi e Luciano Rota) e ottenuto più di 150 vittorie nelle diverse competizioni.

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