Lasciare alle future generazioni il ricordo di chi non c’è più, di una generazione venuta a mancare all’improvviso in quella prima maledetta parte di 2020 e rendere la loro testimonianza di vita eterna. E’ stato presentato a Nembro il progetto “Cantami”, il recupero delle memorie personali delle vittime del Covid-19 e collettive della comunità, raccolte attraverso interviste e testimonianze. Un lascito per le giovani generazioni per ricordare le prime vittime della pandemia.
«Cantami» nasce nel 2020 con la volontà di mantenere vivo il senso di comunità e famiglia che caratterizza la comunità nembrese. Il progetto si intreccia con molte realtà del territorio nembrese. L’obiettivo è quello di fornire uno strumento utile a tutti nella costruzione della propria individualità in relazione al contesto sociale. L’idea è di Lice Ghilardi che, insieme a Serena Rondi (S. Vincenzo), Raffaella Mezzetti (CPA di Nembro) e Barbara Teruzzi (Oratorio di Nembro), hanno ideato un percorso comunitario di raccolta delle memorie personali e collettive, coinvolgendo poi Comune e Biblioteca.
Le prime testimoniane si trovano sul sito https://www.cantami.it/ ma il lungo lavoro di questi anni non si ferma qui: da parte degli intervistatori e di chi sta curando tutta la parte organizzativa, l’obiettivo è ora quello di allargare l’iniziativa coinvolgendo ancora più persone di Nembro, parenti e amici delle vittime di quelle settimane, come chi a distanza di quasi 4 anni ha trovato la forza e il coraggio di raccontare una testimonianza di vita che sarà affidata ai posteri.
