Domenica 21 gennaio la comunità di Casnigo festeggia San Sebastiano martire, patrono civico del paese, di cui oggi ricorre la memoria liturgica. E’ una ricorrenza in cui si identificano in particolare il Comune e la comunità civile, nel ricordo della scelta che i casnighesi fecero, nella prima metà del ‘600, in onore del martire vissuto all’epoca dell’imperatore Diocleziano e considerato (insieme a San Rocco) protettore contro la peste.
Secondo documenti d’archivio, nel 1630 in poche settimane morirono a Casnigo circa 800 persone, su un totale di 1300 abitanti e questo fece sì che l’intera cittadinanza invocasse la protezione del Santo. Domenica alle 10.30 nella chiesa arcipresbiterale di San Giovanni Battista si terrà la solenne celebrazione eucaristica, animata dalla Corale Madonna d’Erbia e dal Corpo Bandistico Musicale “Angelo Guerini”, diretti rispettivamente da Salvatore Cortinovis e Paolo Luigi Belotti. Durante la celebrazione si rinnoverà il gesto dell’accensione del cero votivo offerto dal Comune all’altare del Santo, da parte del Sindaco Enzo Poli. A seguire, in Piazza san Giovanni Battista ci sarà la benedizione degli autoveicoli impartita dall’arciprete don Massimo Cornelli. Nel pomeriggio, alle 16.15, è in programma una visita guidata alla chiesa e ai suoi tesori artistici guidata da Federico Cattaneo, con intermezzi musicali di Antonio Guerini all’organo e Erica Imberti al flauto.
In serata, alle 20,30 presso il Cine-teatro dell’Oratorio Parrocchiale, si terrà la serata celebrativa “Sport&Studio”, nel corso della quale saranno assegnati riconoscimenti agli sportivi casnighesi, con premi per i risultati ottenuti nel recente passato o alla carriera. Saranno inoltre assegnate le borse di studio alla memoria di Luigina Rossi e Ines Mignani, ed i premi di merito agli studenti relativi all’anno scolastico 2022/2023. Nella seconda parte della serata verranno proposte, nel decennale dalla prima edizione, le immagini relative alla “Corsa dòl Rèmét”, disputata lo scorso novembre. La Corsa nacque nel 2013 dopo una scommessa in oratorio fra Oscar Bonandrini e Luciano Imberti, impegnati ad ipotizzare il tempo di percorrenza per salire lungo il sentiero a monte dell’abitato sino al Santuario della Madonna d’Erbia, luogo del cuore dei casnighesi. Testimone di quella scommessa fu Martino Cattaneo, tuttora riferimento organizzativo per la prova. Una gara non strettamente agonistica, ma profondamente sentita.