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Settimana corta a Clusone, il sindaco: «La mensa non è un problema»

Tiene banco, a Clusone, la questione “settimana corta”. Anche il sindaco Massimo Morstabilini interviene nel dibattito con una comunicazione inviata ai componenti del Consiglio d’istituto e alle famiglie degli alunni che frequentano la scuola elementare e la scuola media di Clusone. Una nota per precisare soprattutto la situazione relativa alla mensa. Intanto, alcuni componenti del Consiglio d’istituto hanno chiesto di convocare di nuovo l’organo collegiale, rispondendo alla sollecitazione in questo senso da parte di un gruppo di genitori.

Ad accendere il confronto, negli ultimi giorni, è stata la decisione del Consiglio d’istituto di bocciare l’introduzione della settimana corta sia alle elementari sia alle medie. Un voto in controtendenza rispetto alle richieste della maggioranza dei genitori: a dicembre, in un sondaggio, il sì all’orario con il sabato a casa aveva prevalso nettamente (68,9% alle elementari; 70,53% alle medie). Il Consiglio d’istituto ha motivato così la sua scelta: «Al momento si ritiene che non ci siano le condizioni organizzative e didattiche per modificare l’assetto orario e offrire alle famiglie un servizio efficiente».

Proprio queste parole hanno suscitato la reazione del primo cittadino. Secondo Morstabilini la mancanza di «condizioni organizzative» sarebbe implicitamente riferita anche alla «non chiara modalità organizzativa della mensa». Così, nella nota, il sindaco spiega: «L’organizzazione della mensa è di competenza del Comune. Come comunicato dal sottoscritto in più occasioni, anche nell’assemblea aperta a tutti i genitori, l’Amministrazione comunale avrebbe potuto/potrà garantire l’organizzazione di un servizio adeguato, in spazi adeguati, entro l’inizio del nuovo anno scolastico. Medesima considerazione vale per il trasporto scolastico».

Morstabilini ha anche ribadito che, nel caso in cui il Consiglio d’istituto avesse approvato l’istituzione della settimana corta, «l’Amministrazione comunale avrebbe valutato, in prospettiva, di poter realizzare uno spazio mensa all’interno della scuola». Altro punto: «Molte scuole, anche nella città di Bergamo, fanno consumare il pasto agli studenti direttamente sul banco in classe, cosa che noi abbiamo voluto escludere nell’intenzione di garantire spazi più adeguati».

Nell’intervista rilasciata ad Antenna2 (in testa all’articolo) il sindaco entra anche nel merito delle soluzioni prospettate per la mensa.

Nel frattempo, ci sono novità dopo la lettera inviata da un gruppo di genitori con la richiesta di convocare di nuovo il Consiglio d’istituto per riconsiderare le decisioni prese. Il regolamento d’istituto, infatti, prevede che le riunioni dell’organo collegiale possano essere convocate anche nel caso lo richieda almeno un terzo dei consiglieri in carica. Quindi, 6 consiglieri. Questa mattina quattro genitori che fanno parte del Consiglio d’istituto hanno presentato la richiesta di convocare una seduta straordinaria. «Siamo consapevoli di non rappresentare un terzo dei membri – hanno scritto – tuttavia desideriamo lasciare traccia del nostro personale intento collaborativo e di riapertura al confronto costruttivo». 

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