Giorni di precipitazioni intense sul territorio orobico, con accumuli di pioggia e neve eccezionali per il mese di febbraio. Dopo la breve tregua di mercoledì e giovedì, da venerdì 1° marzo le perturbazioni sono pronte a tornare. E, all’orizzonte, c’è anche la possibilità che le temperature scendano sensibilmente.
Abbiamo chiesto un’analisi di quest’ultimo periodo al meteorologo Matteo Lacavalla. «Le perturbazioni atlantiche – spiega – hanno portato accumuli a dir poco eccezionali per il mese di febbraio. Sono caduti ben 200-250 millimetri di pioggia, valori quasi doppi rispetto alla media climatica del territorio orobico, ma anche dell’arco alpino e prealpino».
Stesso discorso per la neve. «Abbiamo avuto accumuli nevosi che hanno toccato punte di 2 metri, 2,5 metri a quota 2000 e intorno ai 50-60 centimetri di neve fresca a quota 1500 metri, proprio sul territorio orobico bergamasco». Gettando lo sguardo oltre la Lombardia, è stato registrato anche un record. «Sul Monte Baldo, nel Veronese, intorno ai 2000 metri, sono caduti 170 centimetri di neve in 15 ore. Pensate che il record mondiale assoluto è di 190 centimetri, in Colorado. Quindi siamo stati vicinissimi al primato mondiale».
Le abbondanti nevicate hanno fatto innalzare il rischio valanghe. « Il pericolo valanghe – conferma Matteo Lacavalla – su tutto l’arco alpino e prealpino risulta ancora molto forte. Massima attenzione, quindi, nei prossimi giorni perché arriveranno delle altre precipitazioni».
Una nuova intensa perturbazione atlantica è infatti attesa già a partire dalla giornata di venerdì 1° marzo. «Avremo le prime piogge che si andranno a intensificare soprattutto nel fine settimana – spiega Matteo Lacavalla -. Domenica sarà probabilmente la giornata con maggior maltempo. Inizialmente la quota neve sarà un po’ alta, intorno ai 1800-2000 metri, quindi pericolo valanghe marcato proprio per la pioggia che cadrà sopra la neve. Poi, a partire da domenica, la quota neve dovrebbe scendere nuovamente intorno ai 1000-1200 metri di altitudine».
Nonostante il calendario ci porti verso la primavera, le prime settimane di marzo potrebbero essere caratterizzate da freddo intenso. «Sembrerebbe formarsi un anticiclone sulla Scandinavia che potrebbe portare nuovamente il freddo sul nostro territorio, con correnti da est di estrazione siberiana. Ovviamente non un’ondata di gelo, però temperature che potrebbero mantenersi nella prima e seconda decade di marzo ben al di sotto delle medie del periodo».