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Un trentenne di Colzate racconta il bergamasco tra storia e letteratura

C’è ancora speranza per il dialetto, se la riscoperta passa attraverso i giovani. È infatti un trentenne di Bondo di Colzate l’autore del libro “Storia e letteratura del dialetto bergamasco”, un viaggio attraverso i secoli e le modalità di espressione di un idioma sempre meno parlato, ma che conserva ancora vitalità e freschezza.

Michele Poli, laureato in Lettere, indirizzo Culture moderne e comparate, dedica da anni passione e studio al bergamasco. Tutto è nato da una visita nella soffitta dei nonni: «Trovai una copia de “Ol rè del bombardì” (commedia dialettale di Giuseppe Mazza e Renzo Avogsadri, ndr) e mi chiesi se esistessero altri testi in dialetto. Quindi, iniziai una ricerca online e nacque così la mia passione che si è poi arricchita attraverso varie ricerche presso la biblioteca del Ducato di Piazza Pontida, la biblioteca Angelo Mai e vari archivi privati, come ad esempio l’archivio della compagnia della “Cümpagnia del Fil de Fer di Piario”».

«Il libro – prosegue Michele Poli – ha l’obiettivo di riscoprire le radici della terra bergamasca e del popolo bergamasco, cercando di dare al lettore una panoramica il più completa possibile di tutti i testi letterari che sono stati composti in questo idioma: non solo poesia, ma anche teatro dialettale e prosa, che sono i generi spesso accantonati».

Quindi, «una rassegna letteraria della lingua bergamasca dalle origini ai tempi recenti», come recita il sottotitolo. Un percorso che si snoda tra pagine e capitoli. «Il libro inizia analizzando i vari dialetti presenti in Bergamasca, perché la parlata varia in base alle diverse zone. Nel capitolo successivo si passa a trattare l’evoluzione del dialetto bergamasco dal sostrato celtico attraverso il latino, il gotico e il longobardo fino ad approdare al XIII secolo, quando hanno iniziato a comparire testi in quello che veniva definito il dialetto bergamasco. Da qui in poi è una rassegna di autori e testi in dialetto bergamasco fino ai giorni nostri, con un ultimo capitolo dedicato alla musica e ai film in dialetto».

Per il libro Michele Poli ha potuto contare sulla collaborazione di Silverio Signorelli, poeta dialettale e direttore del “Giopì”, periodico del Ducato di Piazza Pontida. «Dopo aver completato una prima bozza nel 2018-2019 ho contattato Silverio Signorelli che si è dimostrato entusiasta di partecipare. Insieme abbiamo poi continuato la strada fino alla pubblicazione. È stata una collaborazione fondamentale, perché molte informazioni senza di lui non sarei riuscito a reperirle».

«Mi piacerebbe che tutti i bergamaschi potessero leggere questo libro in modo da conoscere meglio le loro radici – si augura Michele Poli -. Non ho voluto scrivere qualcosa di completo, che fosse un punto di arrivo, ma un punto di partenza per eventuali ricerche future. In modo tale che anche i giovani e le nuove generazioni si possano appassionare al nostro dialetto che sta un po’ scomparendo».

Michele Poli è stato ospite in studio ad Antenna2 in un dialogo a più voci che ha coinvolto anche Silverio Signorelli, Il Bepi e Paolo Legrenzi della “Cümpagnia del Fil de Fer” di Piario. Video a questo link.

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