Classica ma non troppo

I movimenti del Miserere di Donizetti

Nelle scorse puntate Roberto Arnoldi ha esaminato il Miserere di Gaetano Donizetti, composto nel 1820, focalizzandosi principalmente sul primo movimento. In questo appuntamento viene completata la disamina dell’opera, che comprende diversi altri movimenti, alternando momenti solistici e corali. Dopo il Miserere principale, vi sono altri brani, come il “Tibi soli peccavi” per soprano e orchestra, con la presenza del clarinetto. Segue poi “Asperges me”, un brano corale, “Ne proicias me”, un’aria per baritono, e “Libera me”, un’altra aria per soprano e orchestra con violino obbligato. L'”Auditi meo”, purtroppo, è andato perduto, ma nelle rare esecuzioni moderne viene sostituito con canti gregoriani, creando un effetto suggestivo. Approfondendo i vari movimenti, notiamo virtuosismi nelle arie per soprano e baritono, con particolare complessità nell’obbligo del clarinetto e del corno. Inoltre, vi sono dialoghi affascinanti tra gli strumenti, come nel caso del violino e del soprano. Infine, il movimento finale, “Tunc acceptabis”, inizia lentamente per poi culminare in un fugato.

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