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Castione, iniziati gli scavi per far luce sul passato nell’area archeologica del Castello

Si cerca la storia, nel sito archeologico del Castello, a Castione della Presolana. Sono infatti iniziati gli scavi per fare piena luce sul passato dell’area. Le indagini, che dureranno circa un mese, saranno fondamentali per trovare conferme rispetto alle tracce di un insediamento emerse negli anni scorsi. 

Il lavoro di indagine nell’area del Castello è coordinato dall’archeologo Paolo Rondini, docente dell’Università di Pavia. «Iniziamo un progetto di ricerca incentrato su questo sito archeologico piuttosto noto per le fasi preistoriche e protostoriche – spiega -. In realtà, questo progetto segue alcune attività preliminari che abbiamo già condotto nel 2021-2022 in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Bergamo e Brescia. I risultati sono stati molto interessanti e promettenti: puntano nella direzione di un abitato, quindi un insediamento, forse un villaggio, databile probabilmente all’età del ferro. Ma siamo all’inizio di queste ricerche, quindi saremo maggiormente precisi più avanti».

Il valore aggiunto del progetto è il coinvolgimento di giovani studenti e studentesse, anche provenienti dall’estero, che per alcune settimane soggiorneranno a Castione per portare avanti il loro lavoro. «Le ricerche – spiega ancora Paolo Rondini – vengono condotte grazie al supporto operativo degli studenti dell’Università di Pavia del corso di archeologia. L’attività punta ad ampliare e approfondire i dati che abbiamo già raccolto in modo preliminare negli anni scorsi e a documentare tutte le prove che sono presenti nel sottosuolo. Speriamo di trovare delle strutture abitative, strutture accessorie o aree di lavorazione artigianale».

L’ipotesi è che a Castione ci fosse un insediamento di una certa importanza. «Grazie allo studio del consistente numero di materiali recuperati in nel corso degli anni, sappiamo che questo sito venne abitato probabilmente a lungo – aggiunge Rondini -. Le prime fasi sono databili addirittura al Neolitico; poi diventa un villaggio stabile con una vita continuativa senza interruzioni significative, soprattutto nel bronzo finale, quindi siamo circa alla fine del secondo millennio avanti Cristo. Continua la sua vita in tutto il primo millennio avanti Cristo, tutta l’età del ferro. Un’estensione così ampia probabilmente è la spia dell’importanza di questo posto».

A dare risposte saranno le ricerche delle prossime settimane. Il progetto è seguito con attenzione anche dal Comune di Castione della Presolana. «Riscoprire quest’area era un obiettivo che come Amministrazione comunale c’eravamo posti. Siamo quindi felici dell’inizio di questi scavi – sottolinea Riccardo Medici, consigliere delegato alla Cultura -. In realtà, l’interesse per questa zona risale a tempo addietro: già negli anni ’40 vennero ritrovati i primi manufatti: una spilla di bronzo. All’inizio se ne occupò la parrocchia, grazie a don Rocco Zambelli e a don Giulio Gabanelli. Nel 1957 entrò in scena la Soprintendenza che vincolò l’area e nel 1962 vennero eseguiti i primi 26 sondaggi. Nel 2021 è rinato l’interesse grazie alla dottoressa Cristina Longhi della Soprintendenza e al dottor Paolo Rondini».

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