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A Bergamo inaugurata CasAlzheimer, centro all’avanguardia della Fondazione Carisma

Foto di Luca Ronzoni

CasAlzheimer, la nuova struttura realizzata dalla fondazione Carisma dedicata alle persone affette da Alzheimer, si è presenta alla città. Il taglio del nastro di quest’innovativa opera è avvenuto sabato 5 ottobre alla presenza del presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana.

Intercettando il crescente bisogno di assistenza delle persone affette da demenza e delle loro famiglie, la Fondazione ha realizzato un nuovo complesso con caratteristiche di avanguardia per ospitare anziani sia con malattia di Alzheimer, sia con decadimento cognitivo importante.   Una realtà unica nel suo genere, progettata sulla base delle esigenze di cura dei suoi ospiti grazie all’esperienza pluriennale in quest’ambito del team di professionisti di Fondazione Carisma, sostenuti da scelte tecnico-architettoniche in capo ad un team di progettisti e paesaggisti.

Il personale della Fondazione, in 30 anni di attività a fianco dei malati di Alzheimer, ha accumulato una significativa esperienza, rinnovata nel tempo attraverso la formazione continua specialistica e la sperimentazione di modelli innovativi di assistenza. L’immenso e prezioso know-how umano, culturale e professionale è oggi al servizio di una nuova sfida nella cura delle persone colpite da demenza: il Centro residenziale per la cura e l’assistenza delle persone affette da demenza è stato realizzato tenendo conto sia delle peculiarità dell’ospitalità socio-sanitaria in presenza di disturbi cognitivi e neuro-psichiatrici, sia delle esperienze residenziali esistenti in Lombardia e all’estero.

CasAlzheimenr sostiene una modalità di cura che vuole rallentare la progressiva perdita di autonomia e ridurre al minimo le disabilità nella vita quotidiana, offrendo agli ospiti l’opportunità di continuare a vivere una vita ricca e adeguata alle loro capacità, ai loro desideri e ai loro bisogni.   Gli obiettivi sono il miglioramento della qualità di vita, la riduzione del consumo di farmaci e dei mezzi di contenzione, la riduzione dello stress e dei comportamenti aggressivi, il coinvolgimento della famiglia e l’utilizzo di soluzioni tecnologiche innovative per la cura della demenza.

Una struttura su misura  

La struttura è stata realizzata su misura per rispondere al meglio alle esigenze delle persone affette da demenza nei diversi stadi.   Gli spazi di sono stati progettati come una casa, con le camere che si affacciano sul giardino esterno, mentre i soggiorni e tutti gli altri spazi collettivi sono rivolti verso la corte centrale.  Le camere, prevalentemente singole, sono arredate da un design riconoscibile e confortevole, tipicamente domestico. Ogni stanza è dotata di elementi di arredo unici, pannelli colorati negli armadi, porte diversificate, con l’obiettivo di rendere familiare l’ambiente e più accettabile il distacco dal proprio domicilio.  Complessivamente il nuovo edificio permetterà di accogliere fino a 106 ospiti.

Gli ambienti che curano 

Tutti gli spazi del Centro residenziale per la cura e l’assistenza delle persone affette da demenza sono stati progettati appositamente per promuovere e migliorare la salute e il benessere delle persone affette da demenze, nella consapevolezza che un ambiente adatto può migliorare la qualità di vita del malato riducendo anche la possibile comparsa di disturbi psicologici e/o comportamentali.

Le camere da letto, tecnologicamente domotiche, si affacciano su un largo corridoio ideato per fungere da “cammino infinito” interno per gli ospiti con wandering – il vagabondaggio tipico dei malati di Alzheimer –, un percorso continuo che “scorre” tra camere e soggiorni con arredi scelti fra i più adatti a risvegliare le sensorialità degli ospiti, restituire benessere psicofisico e alleviare i disturbi del comportamento.

Ogni stanza ha una caratterizzazione unica: nei diversi piani della struttura è presente il cinema, la sala lettura, la beauty room, il giardino invernale, la sala del culto, la stanza snoezelen con letto multisensoriale, la palestra polivalente, la nursery per la doll therapy, la tisaneria, la sala relax.

Lo scopo è duplice: creare punti attrattivi capaci di suscitare l’interesse della persona con deficit cognitivi e favorire ambienti ricchi a livello sensoriale, in grado di rilassare e ridurre i disturbi comportamentali e affettivi.  

Gli ambienti possono essere utilizzati in compresenza del personale educativo o assistenziale e sono progettati ponendo una particolare attenzione alla sicurezza, al fine di renderli aperti e fruibili h24 dagli ospiti.

Gli spazi verdi sono progettati secondo i principi dell’Healing Garden, ovvero i giardini realizzati appositamente per favorire il benessere psicofisico degli ospiti attraverso stimolazioni visive, tattili e olfattive. Gli spazi verdi interni si completano con l’accesso alle terrazze esterne allestite con ambientazioni diverse (campagna provenzale, ambientazione urbana ecc.).

Cuore centrale della struttura è l’ampio giardino-chiostro protetto, finanziato con 100mila euro da parte della Fondazione della Comunità Bergamasca, che darà agio alle persone di muoversi e sperimentare un senso di libertà difficilmente apprezzabile in un ambiente ristretto.  

Un grande traguardo per Bergamo  

Il presidente della Fondazione Carsima, Miro Radici, ha espresso tutta la sua soddisfazione per la realizzazione di questo progetto: «CasAlzheimer è frutto di un lavoro e un impegno lungo e costante, un percorso tortuoso perché la burocrazia ci ha posto dei paletti, ma noi siamo campioni di slalom e siamo riusciti a portare a termine quest’opera veramente importante per la nostra città. I progettisti hanno lavorato a stretto contatto con i nostri medici, che li hanno indirizzati nel realizzare una struttura innovativa, a misura di ospite, e che fosse da esempio per altre realtà. L’impiego di capitali è stato completamente nostro, nonostante i prezzi siano lievitati dopo il Covid, siamo riusciti a fronteggiare le spese. Nel 1811 nacque qui La Casa del Fanciullo per volere di imprenditori che decisero di creare un complesso dedicato ai bambini abbandonati. Nel 2005 abbiamo ricevuto in eredità questa struttura e l’abbiamo gestita mantenendo lo stesso spirito, ovvero quello di aiutare le persone più fragili e umili. Noi alle persone che vivono qui vogliamo bene e abbiamo fatto nostro l’insegnamento del professor Silvio Garattini: meno medicine, più carezze, più affetto, perché le persone anziane che sono malate hanno una sensibilità particolare. Ora il nostro compito futuro sarà quello di attivare questa bella struttura, servono 100 persone tra medici, infermieri e oss. Purtroppo oggi il personale è difficile da trovare ma noi ce la faremo, e riempiremo queste mura con la vita, il calore, i progetti per far sì che i nostri futuri ospiti stiano meglio e godano di tutte le cure e l’affetto che ogni singola persona merita».

Il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana si è complimentato per la tenacia dimostrata nel portare avanti il progetto di CasAlzheimer e per la lungimiranza di Fondazione Carisma rispetto ai bisogni della popolazione: «Ciò che si legge tra le righe di questo progetto sono i fondamentali i valori di una comunità. La Fondazione è l’espressione della generosità e della solidarietà tipiche della popolazione bergamasca. Dobbiamo prendere atto del fatto che ormai la popolazione è cambiata, è invecchiata, ci sono nuove necessità e siamo quindi chiamati a reimpostare la sanità perché le condizioni di base e dei fruitori sono cambiate. La mancanza di personale, di medici e infermieri è drammatica, dobbiamo cercare tutti quanti di creare le condizioni per impostare in maniera diversa l’assistenza sanitaria, per motivare umanamente ed economicamente il personale sanitario».

La sindaca di Bergamo Elena Carnevali ha lavorato per diversi anni alla Rsa di via Gleno come fisioterapista: «Conosco questa struttura dall’87, ho assistito alla sua evoluzione, alla sua trasformazione, a un cambio di pelle radicale. Tanti applausi vanno al presidente Radici e al Cda, ai medici, al personale, ai tecnici perché saranno l’anima di questa grande opera straordinaria, frutto dell’ostinazione gratuita di chi ha voluto fare come propria missione il garantire condizioni di miglior benessere di chi vive qui. Alzheimer e disturbi cognitivi rappresentano un’epidemia silente, una persona su due tra coloro che fanno domanda per un posto in questa Rsa soffre di queste patologie. Sottolineo quindi la capacità virtuosa di aver fuso competenze architettoniche con quelle sanitarie, riabilitative, assistenziali. La chiave di volta rispetto alla Fondazione è la cooperazione tra pubblico e privato, il genio di chi è imprenditore affiancato alla parte pubblica. CasAlzheimer può essere un modello da seguire, credo non ce ne siano molti in Lombardia e in Italia».

Rispetto alla carenza di personale il presidente della Provincia Pasquale Gandolfi ha sottolineato: «Stiamo cercando di inserire nuovi corsi per Asa e Oss, ma non c’è corsa da parte dei giovani ad avvicinarsi a questa opportunità, che va resa attrattiva anche dal punto di vista economico. Un’opera di questo tipo è fondamentale non solo per le famiglie, ma anche per le amministrazioni pubbliche, per i 242 sindaci della provincia di Bergamo, ai quali le famiglie in difficoltà si rivolgono per chiedere aiuto ad inserire i loro cari nelle Rsa. Benvengano strutture di questo tipo, perché mancano sul nostro territorio».

Osvaldo Ranica, presidente Fondazione della Comunità Bergamasca, ha detto: «Se l’intera struttura di CasAlzheimer di Fondazione Carisma punta a rispondere al meglio alle esigenze dei pazienti affetti da demenza, non poteva non essere dedicata un’attenzione particolare alla natura. Il contributo di Fondazione della Comunità Bergamasca si è concentrato sulla realizzazione del Giardino Alzheimer, ispirato ai principi dell’Healing garden e dunque sul benessere psicofisico che i giardini terapeutici garantiscono agli operatori sanitari, caregiver, familiari e in particolare a persone colpite da questo tipo di patologie. Non un semplice giardino, dunque, ma un luogo di incontro sicuro e stimolante, fruibile in modo indipendente da tutti i residenti. È questa un’opera con un’importante funzione sociale, oltre che terapeutica: l’inclusione e la possibilità per gli ospiti e gli operatori sanitari di vivere degli spazi condivisi che garantiscono relazioni anche con i famigliari e le persone care dei pazienti, garantendo in questo modo benessere all’intera comunità, da sempre cuore dell’impegno di Fondazione della Comunità Bergamasca».

CasAlzheimer è stata consegnata ufficialmente alla città di Bergamo. La Fondazione avvierà le richieste di autorizzazione al funzionamento necessarie per poter aprire agli ospiti le porte del Centro.

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