Sei ore in classe senza telefonino. Al Patronato San Vincenzo di Clusone, dall’inizio dell’anno scolastico, gli smartphone stanno tutta mattina nell’ufficio del preside, chiusi in apposite cassette. La novità sta già dando i primi frutti: i ragazzi parlano tra di loro e socializzano di più.
«Dopo un confronto con tutti i docenti e i formatori, abbiamo deciso di prendere una decisione drastica sull’uso del telefonino – spiega il direttore del Centro di formazione professionale, Stefano Bonazzi -. Sempre di più, la dipendenza dei ragazzi da questi strumenti, bellissimi ma anche devastanti, la viviamo tutti i giorni in casa, nelle famiglie e anche a scuola. Questo ci ha spinti a fare una scelta diversa da quella che, in questi anni, avevamo attuato, ovvero ritirare il telefonino all’inizio di ogni lezione, oppure dall’inizio della lezione e riconsegnarlo all’intervallo. Ma i telefonini erano comunque dentro una cassetta che restava in classe e, su richiesta del ragazzo, i docenti li riconsegnavano se c’era bisogno».
Quest’anno si è deciso di procedere in altro modo. «Ritiriamo il telefonino dalle 8 del mattino, quando i ragazzi entrano, fino alle 14, quando escono», prosegue Bonazzi. Ogni classe deposita gli smartphone dentro a cassette che poi vengono chiuse nell’ufficio del direttore. «In questo modo si crea uno stacco mentale da parte dei ragazzi rispetto a questa dipendenza, perché oggi è una vera e propria dipendenza che abbiamo tutti, noi adulti e anche i ragazzi».
«Non sappiamo quale sarà l’effetto dal punto di vista didattico, non possiamo giudicarlo: il tempo ci dirà se questa scelta sarà virtuosa. Sicuramente, però, abbiamo già riscontrato un effetto positivo sulla socializzazione dei ragazzi, che tornano a parlarsi, a interrogarsi e a stare insieme, cosa che purtroppo col telefonino si era un po’ persa nel tempo», sottolinea ancora il direttore.
La novità sembra essere apprezzata anche dai ragazzi, come emerge dalle interviste realizzate per il tg di Antenna2 (video in alto).
