Si sono accesi i riflettori sui migranti ospitati a Gromo. Prima per la protesta messa in atto da una trentina di loro davanti alla caserma dei carabinieri di Ardesio, poi per una lettera della sindaca Sara Riva alla Prefettura e ora per un’altra lettera inviata alla redazione di MyValley dall’associazione CAP24020. Quest’ultima fotografa un processo di integrazione degli ospiti stranieri giocato sul loro coinvolgimento in diversi momenti della comunità, grazie all’impegno di parecchie persone del paese.
CAP24020 (il nome fonde l’acronimo di Contemporary Art Practice con il codice di avviamento postale dell’Alta Val Seriana) è un gruppo di lavoro nato a Gromo per dedicarsi a pratiche artistiche contemporanee partecipative e site-specific sul territorio dell’Alta Valle Seriana. L’associazione ha deciso di inviare una lettera a MyValley dopo la pubblicazione dell’articolo dal titolo “Migranti a Gromo, «situazione preoccupante»: la sindaca si rivolge alla Prefettura“, in cui davamo conto della richiesta di chiarimenti inviata dalla prima cittadina in merito alla situazione dei migranti ospitati in un ex albergo del paese. Nella lettera Sara Riva segnalava come alcuni episodi stessero generando «preoccupazioni in capo alla popolazione».
«Solleva e rincuora riscontrare l’interesse pubblico verso le condizioni di agibilità e vivibilità dell’ex-albergo Gromo dove questa ottantina di ragazzi abita: solleva e rincuora perché un numero incredibilmente alto di loro – considerando che il loro arrivo in Italia e subito dopo in Valle risale a circa un anno e mezzo fa – studia, lavora, fa sport di squadra, partecipa a progetti artistici e culturali, fa volontariato. Questa è in effetti un’ottima occasione per fare il punto in tal senso», sottolinea CAP24020.
L’associazione si sofferma sui tanti ambiti che vedono un positivo coinvolgimento dei migranti. A partire dalla scuola, con stranieri che frequentano lezioni in una casa del borgo e corsi al Centro provinciale per l’istruzione degli adulti (Cpia) a Clusone. C’è poi il lavoro con 32 migranti operativi in diversi settori. Non manca lo sport: una squadra dove militano 16 ragazzi gioca nel campionato Dilettanti a 7 del Csi e altri giovani militano in squadre dei paesi vicini. Infine il volontariato, con migranti tesserati per la Pro loco e coinvolti nelle diverse attività, altri che si occupano della pulizia del borgo e di spazi del paese, altri ancora coinvolti in vari progetti.
«Tutto questo – prosegue la lettera di CAP24020 – è stato ed è possibile grazie a una rete di cittadini e cittadine di Gromo di tutte le età che vedono in questa presenza in Alta Valle una risorsa, e che li accompagna non solo nel loro percorso; li accompagna in senso letterale, perché la lacunosità e il costo molto alto del trasporto pubblico in Alta Valle non permette loro di girarla in autonomia; grazie ai datori di lavoro che – non trovando manodopera attraverso i centri per l’impiego e/o gli annunci indipendenti e/o il passaparola – si sono rivolti a noi, e dopo mesi sono più che soddisfatti, si occupano direttamente della loro mobilità, e condividono la positività della loro esperienza; grazie alla scuola Patronato San Vincenzo di Clusone, oltre alla scuola Cpia, che grazie a fondi europei e regionali ha organizzato un corso professionale che ha permesso la formazione mirata alle esigenze delle aziende della valle; grazie al personale degli uffici postali che si impegnano in procedure faticose e lunghe necessarie all’apertura dei conti correnti postali; grazie a coloro che pensano ai bisogni materiali e provvedono a fornire abbigliamento e calzature».
Infine, il grazie per «l’amministrazione e le forze dell’ordine per tutto quello che fanno e che potranno fare per aiutare, facilitare e agevolare questo processo di integrazione incredibilmente positivo che rischia di essere ostacolato e compromesso dalla presenza di qualche elemento negativo e/o disturbante piuttosto che dalle lacune di chi ha il dovere di occuparsene».
Di seguito pubblichiamo la lettera integralmente:
Gentile Redazione di My Valley,
Solleva e rincuora riscontrare l’interesse pubblico verso le condizioni di agibilità e vivibilità dell’ex-albergo Gromo dove questa ottantina di ragazzi abita: solleva e rincuora perché un numero incredibilmente alto di loro – considerando che il loro arrivo in Italia e subito dopo in Valle risale a circa un anno e mezzo fa – studia, lavora, fa sport di squadra, partecipa a progetti artistici e culturali, fa volontariato. Questa è in effetti un’ottima occasione per fare il punto in tal senso.
Scuola: ci sono 5 gruppi/classi di studio, 3 delle quali si svolgono in una piccola casa del borgo messa generosamente a disposizione dalla proprietaria; di queste 5 classi, 3 sono con 8 studenti di livello base (4 ore settimanali ciascuno), 1 classe di studenti/lavoratori di livello base (2 ore settimanali); 1 classe di studenti/lavoratori di livello intermedio (3 ore settimanali); 14 ragazzi frequentano la scuola CPIA di Clusone (tutti vorrebbero frequentarla ma la scuola ha posti limitati e non può accogliere tutte le richieste).
Lavoro: 32 ragazzi sono operativi in diversi settori; 5 ragazzi nel settore del commercio alimentare (Gromo), 8 nella ristorazione (2 a Gromo, 1 Ardesio, e 4 a Clusone) 12 nell’edilizia (7 a Valbondione, 2 a Parre, 1 a Ardesio, 1 a Villa d’Ogna, 1 a Leffe) 2 nel giardinaggio (Ardesio) 2 nel settore auto (1 a Ardesio, 1 a Songavazzo) 2 nel metalmeccanico (Clusone, Albino) 1 nel settore agricolo (Gandellino).
Sport: è stata creata una squadra di calcio, C07 dilettanti a 7, con il tesseramento di 16 ragazzi (ad oggi terza in classifica); un ragazzo è stato ingaggiato dalla squadra di Ardesio e un altro nella squadra di Rovetta. All’ultima edizione delle Oratoriadi, nella quale Gromo è arrivato primo nel medagliere, uno di questi ragazzi ha partecipato a diverse discipline e portato a casa una medaglia nel lancio del peso. Ai ragazzi pachistani e bengalesi sono stati regalati set per il cricket e il badminton che, condizioni climatiche permettendo, i ragazzi giocano nel campo vicino al centro.
Volontariato: 10 ragazzi sono tesserati presso la Pro Loco del paese e sono felicemente disponibili se e quando l’associazione turistica li coinvolge nelle loro attività (come è successo per la Gromo Medievale); altri partecipano con costanza alla pulizia dei vicoli e degli orti del borgo dalle erbacce alte e ripulito il selciato della chiesa patronale, altri ancora hanno partecipato e partecipano ai nostri progetti di arte partecipata, dall’audioguida di Gromo alla Festa del Lal Shak a Montadinanza.