Si è spento la mattina di Natale, pochi giorni prima di compiere 98 anni. Don Martino Campagnoni ha lasciato per sempre il Patronato San Vincenzo di Clusone, che è stato la sua casa per 63 anni. Una vita tra i ragazzi, ma anche spesa per la cultura e la storia locale, a cui ha dedicato numerosi libri.
Era nato a Costa Volpino il 4 gennaio 1927. Dopo gli studi classici e teologici al seminario vescovile di Bergamo, era stato ordinato sacerdote il 19 maggio 1951. Per riconoscenza a don Bepo Vavassori, decise di dedicare l’intera sua vita sacerdotale al Patronato San Vincenzo, prima a Bergamo per dieci anni e poi a Clusone per il resto della sua vita. In Alta Val Seriana, da direttore del Patronato, è stato un punto di riferimento per tanti ragazzi che ha accolto e aiutato nello studio e nella formazione. Ha scelto di restare fino alla fine negli spazi del Patronato, in viale San Lucio, diventati per lui una vera e propria casa.
Nel corso della sua vita si è preso cura anche della chiesa di San Pietro Apostolo, arricchita con opere d’arte. Proprio dalla chiesa di San Pietro del Patronato di Clusone, grazie a don Martino Campagnoni, per anni Antenna 2 ha trasmesso in diretta la messa del sabato, ora in onda dalla parrocchiale di Fino del Monte.
«Una parola che credo definisca bene don Martino è fedeltà – disse alcuni anni fa don Davide Rota, superiore del Patronato San Vincenzo di Bergamo -. Anzitutto fedeltà a Dio: 65 anni fa gli ha fatto una promessa e la sta mantenendo. Secondo, fedeltà al territorio perché gli ha voluto bene e l’ha interpretato con numerosi libri. Terzo, fedeltà al patronato: è venuto a Clusone, ha presidiato questo posto ed è ancora qui. Potremmo dire che don Martino è l’esempio dell’uomo fedele e del prete fedele».
Don Martino Campagnoni era anche uomo di cultura. Si era laureato in teologia alla Pontificia Università Lateranense a Roma e in filosofia all’Università Cattolica del Sacro Cuore a Milano. Dedicò le tesi di laurea all’attualità della prova storico-esistenziale dell’esistenza di Dio in Blaise Pascal. Si sviluppò in lui la passione per le ricerche storiche in ambito locale. Dagli studi nacquero numerosi libri. Da ricordare, Detti Bergamaschi, Mille Proverbi, Curiosa geografia bergamasca, Folklore bergamasco e i tre volumi della Piccola aneddotica bergamasca. Dedicò anche monografie al Conte Piero Fogaccia e a Tarcisio Pacati. In anni più recenti, da ricordare Il Conclave della Selva, Metanoia – Il ritratto segreto di Pio XI e La chiesa di San Pietro Apostolo.
Il sacerdote aveva anche dato vita alla tradizione della messa di Capodanno sul Pizzo Formico, che lui stesso ha celebrato fino al 2015. Una tradizione che continua ancora oggi.
I funerali di don Martino Campagnoni saranno celebrati sabato 28 dicembre alle 10 nella basilica di Clusone. Le esequie saranno presiedute dal vescovo di Bergamo Francesco Beschi. La camera ardente è allestita nella chiesa di San Pietro Apostolo del Patronato di Clusone (orari: dalle 9 alle 12 e dalle 14.30 alle 18). Giovedì 26 dicembre alle 17 è in programma una veglia di preghiera.
Qui un’ampia intervista realizzata da Antenna2 in occasione del settantesimo di sacerdozio di don Martino Campagnoni: