Vigili del fuoco e polizia penitenziaria al centro del congresso provinciale della Fns Cisl, la federazione della sicurezza, che ha eletto alla carica di segretario Matteo Cavalletti e per la sua squadra votato la fiducia a Stefano Gabriele e Toni Sole. Il dibattito scaturito dalla relazione di Antonio Gamba, per la segreteria uscente, ha sollevato i problemi fondamentali che la categoria ha vissuto nell’ultimo mandato congressuale: rinnovi contrattuali, la carenza di personale in entrambi i settori, l’affollamento del carcere e la necessità di una nuova caserma per i vigili del fuoco.
«Nel carcere di Bergamo, sono in servizio 200 agenti, a fronte di un organico previsto di circa 250 unità che, secondo uno studio recente del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria, dovrebbe addirittura vedere la presenza di almeno 300 unità – ha detto Gamba -. E nonostante iniziative sindacali, rivendicazioni svolte innanzi ad organi dell’Amministrazione nonché alle Istituzioni deputate alla gestione della pubblica sicurezza del territorio bergamasco, la situazione è ancor oggi irrisolta. Pur nell’esiguità dei numeri, le incombenze a cui gli agenti sono quotidianamente chiamati a far fronte rimangono innumerevoli, oltre che alla necessità di dover assicurare il controllo dei vari ambienti carcerari e per non farsi mancare nulla, pure tutte quelle attività extra detentive come i servizi di scorta».
A tutto questo si va ad aggiungere la problematica del sovraffollamento carcerario. «Nella casa circondariale di Bergamo, a fronte di una capienza prevista di 315 posti di detenzione, a tutt’oggi si registra una presenza di oltre 560 detenuti (quasi due volte tanto la capacità detentiva!). Se a ciò si aggiunge la nutrita presenza di detenuti affetti da problemi psichiatrici, la combinazione di tali fattori determina una situazione micidiale. Va da sé che, il poliziotto penitenziario è sottoposto ad uno stress psicofisico significativo che nel tempo incide in maniera negativa sullo stato di salute, con evidenti ricadute pratiche ed operative anche sul servizio».

Per quanto riguarda i Vigili del Fuoco, che nel corso del 2024 sono stati impegnati in oltre 7500 interventi in tutta la provincia, le problematiche principali ruotano attorno all’organizzazione logistica e del personale. «C’è la necessità di dotare il Comando di una nuova Caserma. Quella attuale risale agli anni Cinquanta e da allora poco è cambiato. È evidente che le esigenze di allora non possano combaciare con l’evoluzione del sistema di risposta emergenziale del Paese a cui il vigile del fuoco è chiamato a rispondere come componente fondamentale del soccorso pubblico e della protezione civile. Inoltre, anche per il comando di Bergamo, la carenza di personale operativo è diventata oramai atavica, e a volte non consente un’adeguata predisposizione della macchina del soccorso».
Pur rientrando nella media nazionale di circa il 20% come carenza di organico, evidenzia il sindacato, il comando provinciale deve fare i conti con un ulteriore drenaggio di risorse dato da personale distaccato a vario titolo presso altri comandi del territorio nazionale, da personale momentaneamente inabile al servizio o impegnato in attività extra soccorso o chiamato a fare corsi di aggiornamento e specializzazione. Infine, tutta la categoria è in attesa del rinnovo contrattuale fermo al 2021. «È superfluo sottolineare che con il prossimo rinnovo ci si attende almeno l’allineamento salariale con il recupero dell’inflazione reale e la salvaguardia del potere di acquisto delle famiglie».