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L’ospedale di Piario e le protesi bilaterali: pazienti in piedi in meno di un giorno

Il reparto di ortopedia dell’ospedale di Piario si conferma un centro d’eccellenza nella chirurgia protesica. Alla fine del 2023 il “Locatelli” era stato inserito tra i primi 28 d’Italia per l’area osteomuscolare. L’impegno a restare un punto di riferimento continua e proseguono – l’ultimo proprio in questi giorni – gli interventi di protesi bilaterale simultanea. Si tratta di una procedura avanzata, effettuata solo in poche strutture, che consente una ripresa più rapida per il paziente.

A guidare l’équipe è il primario, dottor Lorenzo Valle, che spiega i dettagli dell’intervento: «L’operazione viene effettuata nella stessa seduta operatoria su due articolazioni contemporaneamente. Può riguardare due anche, due ginocchia o, in alcuni casi, una combinazione verticale come anca e ginocchio. Si tratta di interventi complessi di chirurgia maggiore che possono essere eseguiti solo in centri specializzati, poiché la chirurgia protesica comporta molteplici criticità. Tuttavia, affrontata con le giuste metodologie, questa procedura riduce al minimo i rischi, garantendo tempi rapidi, minor sanguinamento, minore dolore e un post-operatorio meno gravoso».

L’ultima operazione, eseguita su un paziente sottoposto a protesi bilaterale d’anca, ha dato risultati eccellenti: «In meno di 24 ore il paziente era già in piedi. Il ridotto impatto dell’intervento in termini di perdite ematiche ha permesso una migliore conservazione delle energie fisiche, facilitando la ripresa post-operatoria», aggiunge il dottor Valle.

Uno degli obiettivi di questa tecnica è ridurre le complicanze più temibili, come trombosi ed embolie, problemi che possono insorgere in seguito a una ridotta mobilità. La ripresa precoce del movimento, invece, consente di minimizzare tali rischi.

Attualmente, tra l’ospedale di Piario e quello di Lovere, vengono effettuati circa 350 interventi di protesi ogni anno. Una trentina, negli ultimi anni, sono stati i bilaterali, eseguiti con successo grazie alla sinergia tra gli specialisti del reparto, tra i quali il dottor Gabriele Anelati, responsabile della Struttura semplice dell’ospedale di Lovere.

Un intervento di questo tipo richiede venga posta particolare attenzione anche all’anestesia. Il primario del servizio di Anestesia e Rianimazione, dottor Stefano Bonazzi, sottolinea: «L’impatto sull’organismo del paziente, la durata dell’intervento e i rischi di eventuali complicanze richiedono una gestione dell’anestesia ben più approfondita. I tempi si raddoppiano, così come i rischi di complicanze, sanguinamento e tromboembolie. Si suggerisce sempre un’anestesia non solo loco-regionale, ma anche generale: il paziente viene addormentato, anche perché la durata dell’intervento di protesi è maggiore e quindi si garantisce una maggiore sicurezza».

A confermare la qualità del trattamento è lo stesso paziente operato, Giovanni Benini, di Clusone, che racconta la sua esperienza nel post-operatorio: «Solo la prima notte ho sentito un po’ di dolore, ma era ben controllato e assolutamente sopportabile». Con le stampelle cammina già nel corridoio del reparto.

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Tag: Ospedale Piario

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