Apprendere l’italiano in modo innovativo e usarlo come base per un’integrazione sociale dalla quale tutti possano trarre benefici. Di questo si occupa il nuovo progetto che vede coinvolto il Rotary Club Città di Clusone, presentato nella mattina di ieri (sabato 8 febbraio) presso la Casa dell’Orfano di Clusone.
Una parte della struttura sta in questo momento ospitando venti ragazzi provenienti dall’Etiopia, arrivati negli scorsi mesi grazie a un progetto promosso dalla Fondazione ITS (Istituto Tecnico Superiore) per le Nuove Tecnologie della Vita in collaborazione con Regione Lombardia e Confindustria Bergamo.
Il progetto, della durata di diciotto mesi, coinvolge i ragazzi stranieri, già studenti o diplomati nel proprio Paese di origine, in percorsi di formazione volti a ottenere personale qualificato che si possa approcciare facilmente al mondo del lavoro. La formazione si rivolge prevalentemente ai settori chimico-farmaceutico, biomedico e degli impianti industriali, in cui in questo momento la domanda di personale competente risulta più ampia.
«Negli ultimi anni – ha spiegato Giuseppe Nardiello, presidente della Fondazione ITS per le Nuove Tecnologie della Vita – abbiamo avviato un ponte di cooperazione tra Italia ed Etiopia, aprendo anche una sede di ITS ad Addis Abeba. Il nostro intento è formare dei giovani portandoli in Italia o formarli direttamente nel loro Paese di origine, in modo da ottenere nuove leve competenti che si possano inserire nel nostro tessuto produttivo. L’ottica consente potenzialmente a tutti di guadagnarci: i ragazzi trovano qui condizioni di vita migliori, mentre le nostre imprese ottengono personale competente di cui oggi hanno molto bisogno».
Del resto, nel momento storico attuale caratterizzato da un generale calo demografico nel nostro Paese, la necessità di manodopera qualificata diventa un tema da considerare anche in ottica futura, specialmente in un territorio industrializzato come la Lombardia e la bergamasca.
Come sottolineato anche dalla presidente di Confindustria Bergamo Giovanna Ricuperati: «La questione demografica attuale vede curve spesso impietose e anche dal punto di vista delle competenze che servono alle imprese c’è una continua necessità di sviluppo e crescita. Per questo crediamo che sia sensato investire nel progettare attentamente il futuro cercando nuove vie, come l’attrarre giovani anche da altri Paesi attraverso percorsi formativi con finalità di inclusione nelle nostre comunità».
All’interno di questo ampio progetto, che ha finora coinvolto circa un centinaio di giovani provenienti per lo più dall’Etiopia, l’intervento del Rotary Club Città di Clusone si presenta inizialmente circoscritto alla realtà locale, mostrando però ampi margini di replicabilità su scala più ampia. Si tratta di un modo innovativo per consentire ai ragazzi stranieri di apprendere la lingua italiana, facendo uso di un’applicazione sul proprio dispositivo mobile.
Il programma si chiama Talkkit.io ed è stato sviluppato da un gruppo di giovani piemontesi. Attraverso l’intelligenza artificiale, l’ultima frontiera del settore informatico, ciascun utente crea un avatar personalizzato che diventa un “amico immaginario madrelingua” con il quale scambiare battute e conversazioni, regolate in base al livello di apprendimento linguistico dell’utente e agli argomenti che quest’ultimo necessita di apprendere con più attenzione.
Rotary Club ha finanziato l’utilizzo dell’applicazione acquistando la licenza d’uso per tutti i ragazzi ospitati in questo momento alla Casa dell’Orfano di Clusone.
«L’intento della nostra azione – ha spiegato il presidente del Rotary Club Città di Clusone Paolo Fiorani – è semplificare la vita a questi ragazzi, aiutandoli ad inserirsi sia nel mondo del lavoro, sia nel nostro contesto sociale. Oltre all’applicazione che speriamo li possa aiutare ad apprendere meglio la nostra lingua, abbiamo avviato una serie di piccoli progetti anche per dare loro momenti di svago e condivisione».