L’Università degli Studi di Bergamo si conferma tra le migliori in Italia per capacità di assunzione e gestione del personale, con un turnover del 168%. Un dato significativo che la posiziona al quinto posto a livello nazionale, escludendo le scuole universitarie superiori e i politecnici.
Il risultato emerge dall’assegnazione del contingente disponibile per l’assunzione di personale a tempo indeterminato e di ricercatori a tempo determinato per l’anno 2024, stabilito dal Ministero con il decreto 36 del 23 gennaio 2025. Il parametro chiave è la sostenibilità economico-finanziaria, che si misura attraverso l’incidenza del costo del personale sulle entrate e l’indice di sostenibilità economico-finanziaria (Isef).
Per l’Università di Bergamo, gli indicatori registrano valori molto positivi. Le spese per il personale si attestano al 54,55% del totale delle entrate, ben al di sotto della soglia di allarme dell’80%. L’indice di sostenibilità economico-finanziaria raggiunge invece il valore di 1,45, superiore alla soglia minima di 1 richiesta per garantire solidità finanziaria. Grazie a questi parametri, l’Ateneo ha ottenuto 17,51 punti organico, a fronte di 10,40 punti di cessazioni nel 2023, raggiungendo così un turnover del 168%, in aumento rispetto al già positivo 158% del 2023.
A sottolineare l’importanza del risultato è il rettore dell’Università di Bergamo, Sergio Cavalieri, che evidenzia il dinamismo e la crescita dell’Ateneo. «Questi dati dimostrano come UniBg sia un ateneo giovane, dinamico, in forte crescita. Negli ultimi anni il numero del personale dipendente, considerando sia docenti che personale tecnico-amministrativo, è aumentato molto, ma nonostante questo gli indicatori lasciano intendere ancora un margine di crescita, una situazione finanziaria solida e una gestione efficace delle risorse a disposizione».
Un altro dato che conferma la vitalità dell’Ateneo è l’età media del personale docente, pari a 48,7 anni, inferiore alla media nazionale di 51 anni. «Questi risultati riflettono l’attenzione dell’Ateneo rispetto all’equilibrio tra capacità di assunzione e rispetto dei valori di bilancio, non perdendo di vista l’obiettivo della qualità dell’offerta formativa e della ricerca», conclude il Rettore Cavalieri.