Luci nella quiete della sera, a Clusone, per ricordare i morti della pandemia. Una fiaccolata silenziosa ha attraversato le vie della città cinque anni dopo la terribile onda del virus che travolse vite e affetti. Un’iniziativa voluta, insieme, dal Comune e dalle parrocchie di Clusone e delle Fiorine per la Giornata nazionale in memoria delle vittime del Covid, ultimo di una serie di appuntamenti nel segno del ricordo.
La fiaccolata si è mossa da cinque punti della cittadina: la Chiesa dei Morti Nuovi alle Fiorine, via dei Murù nella parte est, via Sant’Alessandro nella zona sud, piazza della Rocca in centro storico e l’oratorio. Ad accompagnare i partecipanti, il gruppo di Protezione civile, i carabinieri in congedo e gli alpini. Identica per tutti la meta: il corteo di luci, composto e silenzioso, ha lentamente raggiunto e riempito il cimitero. Tante le persone che hanno voluto esserci per pregare e ricordare.
Dopo il saluto dell’arciprete di Clusone monsignor Giuliano Borlini, il silenzio è stato interrotto dalla “Fanzaga”, campana della Basilica fusa nel 1625 dai Fratelli Fanzago, che viene fatta suonare solo in particolari circostanze. 160 rintocchi, uno per ogni morto di quei drammatici mesi del 2020. Sono seguite le parole del sindaco Massimo Morstabilini.
«Sono sono trascorsi cinque anni da quei tristi momenti in cui tanti nostri concittadini, parenti, amici, cari sono stati portati via dalla pandemia del Covid-19. Per poter esprimere al meglio i sentimenti e le emozioni di allora, ho pensato fosse necessario rivolgermi a qualcuno che quel dolore lo ha vissuto. Ho quindi chiesto a una di queste persone di scrivere le parole da leggere stasera», ha detto il sindaco.
Il primo cittadino ha dato voce a un ricordo dolente e intenso dei momenti bui del 2020, tra la difficoltà di assistere i propri cari e l’urgenza di dover assumere decisioni dolorose. Parole che però hanno posto l’accento anche sulla solidarietà e la vicinanza da parte della comunità e del personale sanitario, evidenziando la forza dei legami tra le persone in un periodo drammatico. «Siamo qui anche questa sera per per seminare e dare speranza. Siamo qui illuminati da tante luci perché la nostra vita va avanti con il pensiero che i nostri cari che ci hanno lasciato durante il Covid non verranno mai dimenticati e saranno sempre nei nostri cuori», ha concluso il sindaco.
Si è infine levata una preghiera (“Vergine della notte” di monsignor Tonino Bello) distribuita all’ingresso insieme ai tanti lumini poi accesi e lasciati sulle tombe. La conclusione è stata affidata alla musica, alle note di “Resta qui con noi”, brano dei Gen Rosso nella versione cantata e suonata da giovani, adulti e bambini dell’oratorio di Clusone nel marzo 2020 (ognuno aveva dato il suo contributo da casa propria con piccoli spezzoni, poi assemblati in un unico video). Come allora, la musica ha illuminato i cuori e aperto la notte alla speranza.