La comunità parrocchiale di Gandino si appresta a vivere un evento memorabile, che si ripete ogni venticinque anni, rinnovando aspetti di fede, devozione e grande tradizione. Domenica 22 giugno alle 10 è infatti in programma la solenne processione del Corpus Domini, cui quest’anno si aggiungono eccezionalmente le reliquie dei Santi Martiri Patroni: Ponziano papa, Valentino sacerdote, Quirino tribuno e Flaviano prefetto. Un evento che si ripete solo negli anni giubilari e che vedrà la Basilica di Santa Maria Assunta e l’intero borgo medievale vestiti con ori, argenti e sete preziose.
«Nel ‘600 alcuni gandinesi, che allora intrattenevano fiorenti commerci di pannilana con il nord Italia e l’Europa – segnala lo studioso Silvio Tomasini – vollero far dono alla Basilica di preziose reliquie e incaricarono il gandinese don Anselmo Micheli di recarsi a Roma per questo scopo. Egli ottenne di traslare a Gandino le reliquie di San Quirino e San Flaviano. Nel 1628 don Andrea Rottigni e Giovanni Andrea Del Negro scrissero al cardinal Cavallero per ottenere nuove reliquie, e portarono a Gandino, oltre a quelle quelle di Santa Tecla e San Giusto, anche parte del corpo fra cui il cranio, avvolto in teli di seta rossa, di San Valentino prete. Nel 1639 queste reliquie furono traslate in Basilica. Successivamente giunse a Gandino anche la reliquia di San Ponziano Vescovo, custodita poi con le altre in preziosi reliquiari d’argento. L’enorme devozione di cui furono oggetto, permise la costruzione di un grande altare in Basilica in loro onore».
Una serie di incontri culturali preparatori ha coinvolto da inizio giugno don Ezio Bolis, docente in Seminario e alla Facoltà Teologica dell’Italia settentrionale, il professor Antonio Savoldelli e Francesco Rizzoni, rettore del Museo della Basilica.

Le reliquie saranno portate in processione lungo le vie del paese in un’imponente teca, per la quale sono stati mobilitati gruppi di volontariato e decine di portatori. Da giovedì 19 giugno (quando le reliquie sono state esposte in Basilica) si sono susseguiti momenti di preghiera e adorazione, coordinati dal prevosto don Ferruccio Garghentini. A presiedere la solenne processione di domenica 22 giugno sarà a Gandino monsignor Mario Delpini, arcivescovo metropolita di Milano, che già fu a Gandino nel 2012 per il Sacro Triduo.
La processione vedrà il paese parato a festa con le tradizionali zandaline (festoni colorati) che nel dopoguerra hanno preso il posto del tunnel un tempo realizzato con pannilana di produzione locale. Per un breve tratto a lato della chiesa di Santa Croce la Confraternita del Carmine riallestirà (dopo il felice esperimento del 2024) un tratto dell’antica galleria. Oro, argento e sete simboleggiano luce e regalità proprie dell’Eucarestia; per questo i celebranti indosseranno paramenti, realizzati con un raro broccato in oro e argento prodotto a Lione nel 1768, mentre il Ssantissimo Sacramento sarà custodito nell’ostensorio gotico prodotto nel 1527 in Baviera. Il baldacchino (che accompagnerà Eucarestia a celebranti) è un prezioso ganzo veneziano del primo Settecento.
Di inestimabile valore il paliotto d’oro esposto all’altare maggiore della Basilica. Viene proposto solo sei volte l’anno, nelle occasioni liturgiche più solenni ed è un capolavoro tessile realizzato con filamenti di oro zecchino, attribuito alla manifattura di Giovanni Pietro Gallarati, originariamente prodotto per il cocchio imperiale utilizzato in occasione delle nozze del 1599 di Margherita d’Asburgo con l’Infante Filippo di Spagna. Giunse a Gandino grazie ai nobili Giovanelli. Alla processione non mancheranno i Paggetti del Santissimo Sacramento che indossano le antiche divise nere, realizzate in velluto e seta con decorazioni in oro, gli angeli e i ragazzi che hanno ricevuto i sacramenti dell’iniziazione cristiana nelle ultime settimane. Lungo il percorso altari, statue e allestimenti devozionali segneranno la popolare devozione delle famiglie.

A caratterizzare la lunga teoria di fedeli ci saranno le variopinte divise delle quattro Confraternite: Santissimo Sacramento, Suffragio, Carmine e San Giuseppe. La processione sarà accompagnata dal Civico Corpo Musicale di Gandino e dalla Schola Cantorum Luigi Canali. Quest’ultima, diretta dal maestro Marco Guerinoni, eseguirà un nuovo introito (canto d’ingresso) composto per l’occasione dal bergamasco Walter Limonta. Basato sul testo “Sapientiam Sanctorum” dal Comune dei Martiri, va ad arricchire ulteriormente il ricco fondo musicale della Basilica. «Santità, bontà delle forme e universalità – sottolinea Guerinoni – sono le coordinate che tracciano la ricerca del repertorio per la musica nella liturgia, e che come coro intendiamo perseguire. William ha scritto un brano di polifonia in linguaggio contemporaneo, avendo ben conosciuto i modelli della tradizione della musica sacra bergamasca. È sicuramente un pezzo di valore che contribuisce ad arricchire il nostro repertorio e la preziosità delle liturgie della Basilica».
La processione dei Santi Patroni rappresenta per la comunità gandinese un evento raro e atteso. Nel secolo scorso si tenne nel 1925 (anno in cui fu anche inaugurata la Croce del Corno), nel 1933 (1900 anni dalla morte di Cristo, con inaugurazione della Croce sulla vetta del Pizzo Formico), nel 1950, 1975, 1983 (1950 anni dalla morte di Cristo) e 2000, quando pure fu accorpata alla processione del Corpus Domini. Le reliquie dei Santi Patroni furono portate in processione anche nel 1964, in coincidenza con la posa della prima pietra del Battistero, presente il Vescovo Clemente Gaddi. Alcune immagini di quella processione furono utilizzate da Ermanno Olmi per il film “E venne un uomo”, dedicato a Papa Giovanni XXIII e realizzato con diversi attori dilettanti gandinesi. In caso di maltempo la processione sarà rimandata alle 16 del pomeriggio.