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Tocchi in volo: la festa dei neolaureati UniBg

Centinaia di tocchi in volo hanno firmato ancora una volta, nell’Aula Magna di Sant’Agostino a Bergamo Alta, la cerimonia del Graduation Day dell’Università degli studi di Bergamo, momento culminante del percorso universitario per i 650 neolaureati magistrali presenti. Una giornata una giornata densa di emozioni e significati, simbolo di impegno, crescita e nuove prospettive.

Ad aprire la cerimonia, l’ingresso solenne del corteo accademico e dei laureati, seguito dal momento musicale dell’Inno di Mameli e “Joyful Joyful”, versione gospel dell’Inno d’Europa, eseguiti dall’Harmony Choir diretto da Luna Maggioni.

Nel corso della sua prolusione, il rettore Sergio Cavalieri ha voluto sottolineare il valore di questo traguardo come punto di svolta nel percorso di crescita di ciascun laureato: «Care laureate e cari laureati, oggi non celebriamo solo ciò che avete conseguito, ma prima di tutto ciò che siete diventati. Portate con voi la bussola del discernimento, l’apertura verso l’altro, la difesa della libertà di espressione, la fatica dell’impegno e la consapevolezza delle scelte. Siate fiere e fieri del percorso che avete contribuito a disegnare e battetevi per un futuro migliore, per voi e per la società che proverete a cambiare». Richiamando il discorso del rettore di Harvard, Alan Garber, Cavalieri ha invitato i neolaureati a «sentirsi a proprio agio nell’essere a disagio», nel senso più profondo dell’essere cittadini consapevoli e protagonisti di un mondo in trasformazione.

Michela Moioli col rettore Cavalieri

A portare il saluto dell’associazione Luberg è stata la presidente Simona Bonomelli, seguito dal contributo della campionessa olimpica e mondiale di snowboard cross e studentessa dell’ateneo bergamasco Michela Moioli, che ha detto: «Nel mio percorso sportivo ho sempre affrontato grandi sfide e carichi di lavoro intensi, ma ho sentito il bisogno di approfondire anche il lato culturale e teorico del mio impegno: per questo, quando ho scoperto che UniBg offriva un corso in Scienze motorie con un programma dedicato agli atleti, mi sono buttata. Affronto gli esami come le gare: studio il percorso, osservo gli ostacoli e cerco di superarli con disciplina. Credo molto nel valore della condivisione, che si tratti di una vittoria in pista o di un traguardo universitario. E oggi, mentre guardo alle prossime Olimpiadi, sento di avere una consapevolezza in più: nella vita come nello sport, o si vince o si impara. Auguro ai neolaureati di trarre un insegnamento da ogni sconfitta, di non accontentarsi e di continuare ad alimentare l’energia che sta dentro ognuno di noi».

Nando Pagnoncelli

Nando Pagnoncelli, presidente di Ipsos, nel suo intervento dal titolo “Il potere dell’inesperienza”, ha esortato i laureati a trasformare la mancanza di esperienza in una risorsa: «Il completamento degli studi universitari rappresenta l’inizio di una fase della vita nella quale dare corpo ai propri sogni e ai propri progetti, sulla base delle competenze acquisite ma anche dei propri valori. L’inesperienza, da molti vissuta come un elemento di debolezza, rappresenta viceversa un potente punto di forza nell’ingresso nel mondo del lavoro perché consente di andare al di là di schemi predefiniti, di abitudini e prassi consolidate e di evitare di rassegnarsi al mantra ‘si fa così da sempre’; dando spazio alla creatività, alla passione e al pensiero laterale che sono il vero motore del cambiamento».

In rappresentanza dei neolaureati magistrali dell’Ateneo – che ha superato quota 75.000 laureati totali –, 80 studenti, 10 per ogni dipartimento, sono saliti sul palco per la proclamazione e il conferimento dei titoli di Dottoressa e Dottore.

È stata poi la volta del tradizionale “lancio del tocco”, seguito dalla conclusione in musica, con l’esecuzione di “Viva la Vida” dei Coldplay da parte dell’Harmony Choir, e l’uscita dei cortei sulle note di “This is me” dal musical The Greatest Showman.

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