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Cene: il Parco paleontologico celebra l’anniversario della frana che ne ha svelato i segreti

Il 2025 segna un anniversario particolare per il Parco Paleontologico di Cene di proprietà della Comunità Montana Valle Seriana: i 60 anni dalla frana del 1965, l’evento naturale che, paradossalmente, diede il via alla sua storia. Fu proprio a seguito di quel distacco che vennero alla luce gli strati rocciosi contenenti i preziosi reperti fossili, oggi studiati e custoditi dal Museo di Scienze Naturali di Bergamo e protagonisti delle attività del parco.

 

Il Parco Paleontologico di Cene continua a offrire le sue attività ordinarie, accessibili gratuitamente ogni sabato e domenica pomeriggio. I visitatori possono partecipare a visite guidate e a laboratori didattici dedicati ai bambini, scoprendo il mondo dei fossili e la storia del territorio, come ci spiega nell’intervista ad Antenna 2 Margherita Ferraiolo.

Inoltre, il parco sta sviluppando tre progetti innovativi. In primis, il Giardino della Biodiversità: realizzato lo scorso anno grazie al contributo dei visitatori, questo progetto è dedicato alla fauna selvatica del bosco del Parco Paleontologico. Oltre alla paleontologia, il parco vanta un sentiero naturalistico e un bosco che ospita numerosi animali selvatici. Attraverso allestimenti specifici, si cerca di attirare e offrire riparo a queste specie, con i primi risultati già visibili tramite le immagini delle fototrappole che documentano la frequentazione degli animali, in particolare grazie alla presenza dello stagno didattico.

Interessante anche il Progetto del Volo: partendo dal fossile più rappresentativo del parco, l’Eudimorphodon Ranzi (il rettile volante, pterosauro del Triassico), questo progetto intende collegare tutti gli animali volanti del passato e del presente. Vengono dedicati spazi agli animali volanti attuali del parco, come i pipistrelli. Infine troviamo l’allestimento dedicato all’anniversario della frana del 1965. In collaborazione con l’Università degli Studi di Milano, il parco ha a disposizione strumenti tecnici geotecnici e stereoscopi. Questi strumenti permettono di conoscere meglio il territorio: gli stereoscopi consentono di visualizzare in 3D le foto aeree (incluse quelle del 2004 e del 1970, subito dopo la frana) per confrontare i cambiamenti nel tempo. Gli strumenti geotecnici, invece, aiutano a comprendere meglio i materiali del terreno, nell’ottica di una maggiore conoscenza del dissesto idrogeologico, un tema di fondamentale importanza per la sicurezza del territorio.

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