Pubblico delle grandi occasioni, a Songavazzo, per il Palio degli asini. Una tradizione che resiste salda, grazie soprattutto all’Associazione giovani del paese che si impegna a mantenerla in vita. A condire l’evento c’è poi una forte componente goliardica, la capacità di non prendersi troppo sul serio: giocare e divertirsi più che gareggiare. Com’è avvenuto anche ieri, sabato 19 luglio, nella serata che ha visto imporsi Gianluca Manini, insieme a Soti.
Il palio, proprio per enfatizzare l’aspetto goliardico, ha ogni volta un tema diverso. Quest’anno i vichinghi. E così i sette fantini si sono presentati al campo sportivo di via Toselli con costumi e accessori ispirati agli antichi guerrieri norreni. Quindi, elmi con le corna, asce, martelli, barbe e trecce finte. Un armamentario presto abbandonato sul prato quando è venuto il momento di salire in groppa ad asinelli e asinelle per dare corso alla gara. Tra i fantini che si sono cimentati nell’insolita disfida, anche il parroco don Stefano Ubbiali.
La corsa non è stata affatto tale. Perché gli asini, in questi casi, mica si mettono a correre. Piuttosto, passeggiano, al più trotterellano. A volte, si fermano pure a mangiare l’erba o cambiano improvvisamente direzione, scegliendo quella opposta al traguardo. Nella confusione che inevitabilmente ne è derivata, anche per le numerose cadute dei fantini, a un certo punto Soti ha preso il largo procedendo al piccolo trotto nel verso giusto. Tanto è bastato per condurre, dopo cinque giri di campo, Gianluca Manini alla vittoria.
Per il fantino – 22 anni, ma già tre partecipazioni al palio – è stato il primo podio, addirittura sul grandino più alto. «Il mio asino è stato collaborativo, sono caduto più volte ma ho preso il largo già al secondo giro», ha raccontato alla fine. L’esperienza degli anni scorsi è stata decisiva: «Era solo la terza volta che salivo su un asino, ma le gare precedenti mi hanno insegnato parecchio». Tanto da condurlo al successo: «Una grande soddisfazione. Per chi, come me, è cresciuto a Songavazzo, significa molto».
Per la cronaca, al secondo posto si è classificato Davide Meller, al terzo Alessandro Mazzoleni, che ha vinto anche il premio simpatia per il costume più originale.
Al palio si è poi aggiunta la festa tra musica, cibo e fuochi d’artificio. Per l’Associazione giovani Songavazzo, una serata da ricordare. «Una cornice di pubblico davvero impressionante, tantissima gente – le parole del presidente, Alessio Pezzoli -. Siamo felicissimi. Ringrazio tutti i volontari che ci danno una mano: in cucina, alle casse, gli stessi fantini che durante l’anno si danno tanto da fare per preparare questa serata. È bello vedere come tutti partecipino, è un’esperienza che unisce il paese».