Notizie

Violenza sulle donne e femminicidio, al “Fantoni” la testimonianza di Alessandra Cuevas

Violenza sulle donne e femminicidio i temi al centro dell’incontro ospitato nei giorni scorsi dall’Istituto Fantoni di Clusone. Un momento di riflessione e sensibilizzazione dedicato in particolare alle classi del triennio.

La scuola ha ospitato Alessandra Cuevas, intervenuta per raccontare alle studentesse e agli studenti la sua esperienza. Alessandra, originaria di Napoli e trasferitasi oggi a Salerno, è stata vittima di abusi sessuali da parte di un vicino di casa. La madre, Teresa Bonocore, dopo aver denunciato l’uomo è stata uccisa a colpi di pistola da due sicari mandati dallo stesso uomo, poi condannato all’ergastolo.

Le ferite di Alessandra, dopo oltre dieci anni, sono oggi stimoli che le permettono, con grande forza di volontà, di raccontare la propria esperienza nelle scuole e in altre sedi istituzionali, con interventi pensati per sensibilizzare su questo tema.

«Ho deciso di mettere la mia testimonianza a disposizione soprattutto dei più giovani – spiega Cuevas -. Per me è importante sottolineare quanto sia fondamentale denunciare. In particolare per le ragazze: quando ne incontro le invito sempre a farlo, perchè ritengo che questo sia l’unico strumento che abbiamo attualmente per combattere questo fenomeno. Con i ragazzi è più difficile, perchè la violenza sulle donne è un fatto culturale, e credo che le famiglie e le scuole debbano ancora lavorare tanto da questo punto di vista. È però fondamentale che ragazzi e ragazze lavorino insieme, perchè questo tema riguarda tutta la società».

Con questo incontro raggiunge il suo culmine il progetto “Baciate e uccise”, proposto dall’istituto Fantoni proprio per sensibilizzare sui temi di femminicidio e violenza sulle donne, e che ha coinvolto diverse studentesse coordinate dalla professoressa di diritto Annarita Tucci.

«Si tratta di un argomento che affronto con le mie classi ogni anno – spiega la professoressa Tucci -. Quest’anno, in particolare, abbiamo deciso di realizzare una mostra di manifesti attraverso i quali i ragazzi e le ragazze del triennio spiegavano questo tema ai più piccoli, gli studenti del biennio. Con i più grandi abbiamo invece deciso di invitare a scuola Alessandra Cuevas, per questo incontro in cui ha risposto alle domande degli studenti. L’obiettivo del progetto è proprio quello di sensibilizzare su questo tema. È un problema che non possiamo risolvere in una giornata, ma che ci induce a riflettere ogni giorno e parte da un discorso culturale, in cui anche la scuola è chiamata a fare la sua parte per cambiare le cose».

Un progetto in cui sono state proprio le ragazze ad essere protagoniste, fin dalla fase di ideazione. «Abbiamo cercato inizialmente un’ispirazione attraverso la visione del programma televisivo “Amore criminale”, dove ci ha colpito molto la storia di Alessandra Cuevas – spiega Carlotta Pasini, una delle studentesse coinvolte nel progetto -. Abbiamo allora deciso di contattarla per chiederle di venire nella nostra scuola e lasciare questa testimonianza per noi molto importante. Della sua storia ci ha colpito la sua capacità di reagire ad un dramma decisamente non comune. Purtroppo fenomeni legati alla violenza sulle donne sono ancora troppo ricorrenti, e avvengono ogni giorno nelle piccole cose. Dovremmo partire dalla quotidianità per fare passi avanti».

Condividi su:

Continua a leggere

Antenna 2 Tg 07 10 2023
Splendida Silvia Persico: argento al mondiale gravel