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Montagna violata: altri atti vandalici sulle vette

L’inciviltà è salita in vetta e sembra non voler più scendere. Purtroppo si allunga ogni giorno la scia di danneggiamenti sulle cime delle nostre montagne. Qualcuno ha deciso di prendersela con le foto ricordo dei defunti, le croci, le madonnine, i volti di Cristo. Una devastazione senza rispetto, incurante dei sentimenti e del dolore altrui. Dopo la Presolana (di cui abbiamo scritto qui), è toccato al monte Alben, allo Sparavera e, in territorio bresciano, al Pizzo Badile Camuno.

Giovanni Menassi, escursionista bresciano, racconta quello che ha trovato in cima al Pizzo Badile Camuno, dove è salito insieme all’amico Maurizio Brescianini: «Siamo partiti il 13 agosto, molto presto. Arrivati in vetta alle 7.30, abbiamo notato subito l’assenza della madonnina posta in cima dagli Alpini di Cimbergo e della croce di vetta. Nella roccia rimaneva solo un piccolo pezzo di ferro che sosteneva la croce. Mancava anche la targa fissata alla roccia poco distante. Abbiamo cercato lungo i pendii, ma senza risultato. Non si trovava nemmeno la statuetta storica, la Madonna con la testa forata da un fulmine, oltre alla nuova madonnina in bronzo realizzata due anni fa».

Quello che rimane della croce al Pizzo Badile Camuno

Sull’Alben è stata danneggiata la targa in ricordo di Marcello Noris, uno dei fondatori del gruppo sportivo Marinelli di Comenduno. Alex Bombardieri, di Vertova, che aveva documentato i danneggiamenti sulla Presolana, ci segnala anche atti di vandalismo sul Monte Sparavera, in Val Gandino, dove è stata presa di mira la croce di vetta.

La croce danneggiata allo Sparavera

Sembra di essere di fronte a un’offensiva senza precedenti a testimoni silenziosi della fede, del sacrificio, dell’amore per la montagna. La speranza è che finisca presto.

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