Le barriere linguistiche e quelle culturali: sono gli ostacoli che ha incontrato Giuliana Tosello bergamasca di Città Alta da una vita emigrante in Belgio. Giuliana, ora presidente del Circolo dei Bergamaschi nel mondo di La Louvière, è arrivata nel Paese quando aveva solo due anni nel 1949.
«La guerra – racconta – era finita da poco e per gli italiani le cose non erano facili. Da parte mia non ho avuto questi problemi, dato che ho studiato in Belgio, ma devo dire che qualche volta le ragazze belghe mi facevano sentire straniera. Mia figlia, che ha 46 anni, è nata qui in Belgio, ma è andata a vivere da oltre vent’anni a Bergamo, a Brusaporto. Ha due figli, di 17 e 15 anni».
Il Circolo dei Bergamaschi nel Mondo di La Louvière nasce nel 1968, quando quattro amici ebbero l’idea di non dimenticare le origini bergamasche. Da subito è stato un successo, aderirono 300 famiglie bergamasche. Il primo presidente è stato Giuseppe Pesenti e ha guidato il sodalizio per 34 anni. Giuseppe Pesenti è morto nel 2002. Ha preso il testimone Giovanni Bacis, che ha guidato il Circolo fino al 2014. È poi subentrata Giuliana. «Ora il numero dei bergamaschi si è ridotto e molte persone hanno parecchi anni. Per questo abbiamo aperto le porte a italiani di altre regioni (Umbria, Sicilia, etc…) e soprattutto ai nostri amici simpatizzanti del Belgio. Ci incontriamo una volta all’anno, a ottobre, un’occasione per assaporare le nostre specialità bergamasche. Vengono per l’occasione due cuochi bergamaschi dalla zona di Clusone (ndr. Matteo Teli e Gianni Balduzzi ritratti anche nella foto qui sopra)».
Gli italiani sono andati in Belgio specialmente nel dopoguerra. Oggi le mete sono diverse e il circolo di La Louvière è carente di nuovi arrivi. «La terza generazione non vive con interesse le nostre iniziative – spiega -. Così il nostro numero si riduce. Ne approfitto per ringraziare mio marito, vice presidente del Circolo Angelo Pupulin, il segretario Nadia Benedetti, il tesoriere Yves Coppens e la nostra addetta alle “public relations” Rosalba Bacis».