Manca solo l’ufficialità del dna a decretare per certo l’arrivo in Valle Seriana del lupo. Due esemplari sono stati avvistati nelle scorse settimane, grazie alle fototrappole, nel comune di Gandellino. Con tutta probabilità si tratta di una coppia e uno dei due è senza una zampa.
I lupi potrebbero trovarsi in zone frequentate da escursionisti o da chi ha delle proprietà in montagna. E, in questo senso, non mancano preoccupazioni. Ma il comandante della Polizia provinciale, Flavio Rossio, rassicura: «Dalla prima segnalazione in estate a quella delle ultime settimane sono passati più di 6 mesi – spiega -. In questo periodo non c’è stata alcuna problematica, quindi riteniamo che la situazione sia assolutamente sotto controllo. Se fosse un lupo in dispersione, può percorrere anche 100 chilometri in un giorno. Non è, quindi, che non si deve battere un sentiero perché si ha paura della presenza di un lupo. Un esemplare presente oggi in Alta Val Seriana può essere domani in Alta Val Brembana o addirittura in un’altra Regione. Non c’è quindi alcun allarme né per l’escursionismo né per altri tipi di attività in montagna».
Resta il fatto che un incontro, anche se improbabile, potrebbe comunque essere possibile. Anche in questo senso il comandante della Polizia provinciale risponde: «Il lupo è un animale schivo. Ha paura dell’uomo perché per millenni è stato predato. Normalmente, non attacca l’uomo, ma scappa. È comunque un animale selvatico e non si ha la certezza di quali potrebbero essere le dinamiche».
Ci sono comunque alcuni accorgimenti da adottare. «Se ci si dovesse imbattere in un lupo, la cosa da non fare è voltargli le spalle e scappare. Un gesto come questo, infatti, viene interpretato da un predatore come una posizione di debolezza, di paura. Quindi, bisognerebbe guardarlo il più possibile, indietreggiando, e cercando di fare rumore».
Nel video, l’intervista completa al comandante della Polizia provinciale:
