La Bergamasca, e in particolare la Val Gandino, sono diventate un po’ la culla dell’agricoltura biointensiva in Italia. Dopo il corso promosso ad aprile dalla Comunità del mais spinato con la presenza degli istruttori Pedro Almoguera (Spagna) e Julio Cesar de la Garza (Messico), si preparano altre iniziative. Negli ultimi giorni è tornato dalle nostre parti il professor Juan Manuel Martinez Valdez, messicano, fondatore dell’associazione Ecopol (Ecologia y Poblacion), impegnato a diffondere il metodo ideato dall’americano John Jeavons. Martinez Valdez è colui che ha portato il biointensivo in Val Seriana, grazie a un corso organizzato nel 2013 proprio a Gandino. In queste settimane, in Italia per alcune conferenze tra Udine e Roma, ha trovato il tempo per un altro viaggio in Bergamasca. Lo scopo era anche preparare l’arrivo di Jeavons nel nostro Paese. Quest’ultimo in autunno sarà ad Expo e quindi a Bergamo per un corso in programma dal 2 al 4 ottobre negli spazi del Polaresco, organizzato in collaborazione con l’amministrazione comunale cittadina. Martinez Valdez non percepisce compensi per la sua attività. Il suo obiettivo, dice, è lavorare per migliorare la qualità di vita del pianeta, far circolare le informazioni per un’agricoltura sostenibile, meno dispendiosa in termini di risorse. “Pionieri” del biointensivo in Val Gandino sono Ivan Moretti e Angelo Savoldelli, che da diversi anni stanno sperimentando con successo il metodo sui loro terreni. “Senza spese eccessive, solo un badile e una pala, si può coltivare e produrre alimenti”, spiega Moretti. Per chi fosse interessato c’è anche un testo in italiano, tradotto su iniziativa della Comunità del mais di Gandino. Gli autori sono John Jeavons e Karol Cox. Il titolo: “Coltivazione biointensiva. L’orto sostenibile. Più alimenti in meno spazio”. “Viene spiegato in modo dettagliato in cosa consiste il metodo biointensivo – dice Angelo Savoldelli –. Chi è interessato lo può trovare contattando la biblioteca di Gandino o il sito internet della Comunità del mais spinato”.
