Non il solito stage in azienda, ma molto di più: la possibilità di sviluppare un vero e proprio progetto di ricerca e sviluppo. Questo l’ambizioso obiettivo che si sono posti RadiciGroup e l’Istituto «Giulio Natta» di Bergamo con il supporto di Confindustria Bergamo. Per raggiungerlo hanno messo in piedi il progetto «Poliammide di classe»: alcuni studenti e insegnanti seguiranno un percorso in alcune realtà del gruppo, per poi coinvolgere anche i compagni. L’iniziativa è stata presentata questa mattina (lunedì 19 ottobre) a Villa d’Ogna nella sede di Radici Novacips.
«La domanda è venuta da Confindustria e RadiciGroup al nostro istituto – ha detto la dirigente del «Natta» Maria Amodeo –. Da quel momento sono iniziati gli incontri di lavoro. Il nostro obiettivo era alto: pensare a un progetto che potesse essere sviluppato parte in azienda e parte a scuola, per poi tornare in azienda con l’alternanza e quindi di nuovo a scuola con la comunicazione rispetto allo sviluppo del lavoro. Si tratta di un’idea rivoluzionaria: in genere sentiamo parlare dell’alternanza come del modo di fare scuola in azienda oppure dell’azienda a scuola. In realtà, noi stiamo sperimentando una circolarità: abbiamo prima la formazione congiunta per studenti e insegnanti accompagnatori, seguirà un’assegnazione di progetto da sviluppare a scuola per la parte teorica di base e poi in stage per la parte applicativa, infine il progetto concluso torna a scuola per la parte di contaminazione con gli studenti della classe e dell’istituto».
Ad essere coinvolti nella prima fase sono 16 studenti di quarta: otto dell’articolazione Chimica e Materiali, quattro dell’articolazione Biotecnologia Ambientali e quattro legati al Liceo delle Scienze applicate. Questi ultimi avranno un ruolo da veri e propri reporter: seguiranno i loro compagni durante l’esperienza (questa mattina erano presenti con tanto di telecamere) con il compito poi di comunicare a scuola e all’esterno quello che hanno visto. Il percorso coinvolge anche tre insegnanti che, oltre ad accompagnare i ragazzi, saranno a loro volta formati. In tutto saranno sette le classi raggiunte (due di Chimica e Materiali, una di Biotecnologia Ambientali e quattro del liceo). I temi che verranno approfonditi sono, ad esempio, le analisi chimiche e il controllo dei monomeri derivati dalle piante e utilizzati nella sintesi della poliammide, l’impatto ambientale dei prodotti, il metodo Lca, il processo di filatura fashion, l’eco-progettazione. Non mancheranno, naturalmente, visite ai laboratori e agli impianti produttivi.
Da segnalare che, proprio sullo slancio di questo progetto, RadiciGroup ha voluto creare l’area «Education». «Su mandato della proprietà si è deciso di istituzionalizzare come azienda i rapporti con le scuole, a partire dalle elementari, continuando con le medie, le superiori fino ad arrivare all’università. Il rapporto con le scuole è fondamentale per fare in modo di crescere delle persone che poi verranno a lavorare nelle nostre aziende», spiega Roberta Beltrami, referente dell’area «Education». Quanto al progetto «Poliammide di classe», Beltrami sottolinea: «Abbiamo scelto l’istituto Natta perché molto simile alla nostra realtà e molto affine ad attività come quelle della Radici Novacips, che si occupa di tecnopolimeri, e la Radici Yarn nel tessile».
A rappresentare Confindustria, questa mattina a Villa d’Ogna, c’era Clelia Valle, vicepresidente dei Giovani imprenditori: «Confindustria ha particolare interesse a sviluppare sul territorio le competenze che poi diventeranno spendibili nelle nostre aziende. Bergamo vede il 30% degli occupati inseriti nella manifattura innovativa: questo comporta la necessità di competenze tecniche fortemente specializzate per garantire una continuità di innovazione di processo e di prodotto. Consideriamo che il resto d’Europa occupa il 28% di risorse umane in questo tipo di manifattura. Quindi Bergamo risulta un’eccellenza a livello europeo. Per questo motivo diventa fondamentale fare in modo che le competenze che escono dal mondo scolastico siano conciliate con questi obiettivi di professionalità».
Anche i vertici aziendali di RadiciGroup hanno voluto partecipare alla presentazione del progetto. Il presidente Angelo Radici ha augurato «in bocca al lupo ai ragazzi». «Probabilmente questo è un grosso investimento nel futuro – ci ha detto a margine dell’incontro –. Far conoscere le aziende agli istituti tecnici vuol dire aver la possibilità di aprire le nostre realtà per far sì che questi ragazzi si appassionino e poi aver la possibilità di collaborare anche in futuro, trovare persone che ci possano dare il loro contributo. Ci crediamo molto e siamo convinti che questa sia la strada giusta: far conoscere l’azienda agli studenti».