Tra le reunion dei gruppi storici degli anni ’80 in campo hard rock / metal, quella dei rockers cristiani Stryper è decisamente una delle meglio riuscite. Fin dal ritono sulle scene nel 2005 il gruppo americano è riuscito a produrre dischi di buonissima fattura e a proporre show dal vivo di altà qualità. Con questo nuovo lavoro “Fallen” assistiamo ad un parziale ritorno alle sonorità di inizio carriera, anche se questo album potrebbe essere facilmente definito come il più pesante e metal della loro storia. Non è peraltro un mistero che il loro tipico suono si sia sempre basato sul contrasto tra basi strumentali molto massicce e cantati molto melodici, concetto che in questo nuovo album viene portato al massimo.
Ovviamente le tematiche sono a carattere religioso, a cominciare dal pezzo che apre il disco, “Yahweh”, ispirato dal film di Mel Gibson “Passion” e che dal punto di vista musicale è probabilmente uno dei brani più lunghi e articolati mai scritti dalla band, alternando una cavalcata dal sapore epico ad accelerazioni improvvise e cori celestiali. “Fallen” racconta invece della cacciata di Lucifero dal paradiso ( tema anche della bellissima copertina ) ed è un classico mid tempo roccioso con un ottimo lavoro di chitarra della coppia Sweet/ Fox, mentre più melodica è “Pride” , scelta come primo singolo e in cui la parte del leone la fa la voce di Michael Sweet, ed è davvero un piacere sentirlo ruggire come ai vecchi tempi. “Big Screen Lies” e “Let There Be Light” sono più in linea invece con quanto fatto nei primi dischi della reunion ( Reborn e Murder By Pride ) e dove si possono sentire arrangiamenti quasi alternative per gli standard del quartetto californiano. Non mancano alcuni episodi più melodici come “Heaven” ( tra le migliori del lotto ), come la ballata “All Over Again” e l’ottima “Love You Like I Do”, che si alternano alle più heavy “Till I Get What I Need”, The Calling” e “King of Kings”.
Interessante l’inclusione di una cover come “After Forever” dei Black Sabbath, gruppo di solito distante anni luce per via di tematiche dagli Stryper , ma qui tributato nella canzone più “cristiana” dell’intera carriera di Tony Iommi e compagnia.