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“La terza Guerra Mondiale a pezzi”: giornate di studio a Lovere

È in corso a Lovere la due giorni del Seminario Residenziale di Formazione organizzata dalla Consulta Studentesca Provinciale di Bergamo, iniziativa che ha visto anche la partecipazione dei rappresentanti delle altre consulte studentesche della regione Lombardia. Ieri mattina presso la Sala degli Affreschi dell’Accademia Tadini di Lovere si è tenuto un convegno dal titolo “La terza Guerra Mondiale a pezzi. Terrorismo internazionale e sicurezza nazionale”. Ai lavori hanno preso parte il senatore Giacomo Stucchi, presidente del Comitato Parlamentare per la Sicurezza della Repubblica (Copasir); l’onorevole Marina Berlinghieri, componente della Commissione Politiche Europee della Camera dei Deputati; don Piero Gallo, officiale della Segreteria di Stato della Santa Sede, Sezione per i Rapporti con gli Stati; Riccardo Radaelli, docente di Geopolitica alla Cattolica di Milano e il sindaco di Lovere Giovanni Guizzetti.

«Siamo molto contenti – ha detto Fabio Molinari, dirigente presso l’Ufficio Scolastico Regionale -, oltre agli studenti bergamaschi abbiamo avuto l’adesione dei rappresentanti dell’intera Lombardia. Ci fa piacere vedere i ragazzi molto interessati a temi di questo tipo».

«Con l’ingresso in scena dell’Isiss, non solo dopo il 13 novembre, – ha detto Giacomo Stucchi – tutto il mondo occidentale è cambiato. L’Isiss è stato sottovalutato per tanto tempo in una logica “anti Assad”, non si pensava che potesse rappresentare un problema. Per questo è necessario un intervento in quella zona e in Libia».

In un clima di crescente tensione servono anche maggiori risorse per la sicurezza. «Mi auguro – ha aggiunto Stucchi – che alle parole del Presidente del Consiglio Matteo Renzi seguano i fatti e che arrivino almeno i 100 milioni di euro per l’intelligence. Anche a valle servono mezzi e risorse per gli uomini che si occupano della nostra sicurezza».

Nel frattempo a Roma non sono ancora arrivate le grandi masse di fedeli previste per il Giubileo. Ma visitare la Città Eterna in questo momento è sicuro? «Come sapete – ha detto don Piero Gallo – la Santa Sede è una piccola enclave, non controlliamo quindi Roma e il territorio che sta intorno. Mi sento tuttavia di dire che il Vaticano è ben controllato. La polizia italiana vigila su San Pietro. L’attenzione è alta e ci sono tutte le condizioni per potere vivere il Giubileo».

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