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Media Val Seriana, Cagnoni rilancia il comune unico

I sindaci dell’Unione Presolana marciano compatti verso il comune unico (referendum permettendo, naturalmente). In Media Val Seriana, invece, il progetto di fusione tra Cene, Colzate, Fiorano, Gazzaniga e Vertova stenta a decollare. Pesa la mancanza di condivisione da parte di quattro amministrazioni su cinque, le cui maggioranze hanno finora disertato i lavori della commissione guidata da Riccardo Cagnoni.

L’ex sindaco di Vertova, in questi giorni, ha voluto assistere alla presentazione del progetto di fusione elaborato all’ombra della Presolana. «Un plauso anzitutto ai cinque sindaci, che hanno dimostrato dinamismo, determinazione e soprattutto lungimiranza – osserva Cagnoni -. Tra l’altro, devo dire che i dati illustrati mostrano, come nel nostro caso, che il progetto di fusione porterà dei benefici economici secondo me addirittura sottostimati, perché ci sono benefici non quantificabili e soprattutto vantaggi di maggiore efficienza. Si dimostra con i dati che ci saranno minori costi della politica e non ci sarà una perdita di identità».

Secondo l’ex primo cittadino di Vertova, è necessario giocare d’anticipo come hanno fatto i sindaci dell’altopiano, perché «questo è il percorso al quale si arriverà forzatamente in tempi più o meno brevi. Già un emendamento all’ultima legge di stabilità presentato dal senatore Quagliariello prevedeva la fusione obbligatoria per i comuni sotto i 3000 abitanti. L’emendamento non è passato, ma credo che presto altri provvedimenti analoghi condurranno in questa direzione».

Cagnoni, insomma, invita la Media Valle a seguire l’esempio dell’Unione Presolana, partendo da una base già esistente: «Il Consiglio comunale di Vertova ha approvato a settembre il primo studio di fattibilità per la fusione, risultato del lavoro fatto in commissione e illustrato durante un incontro a Semonte. L’auspicio è che con gli altri sindaci ci si possa sedere per portare avanti un progetto condiviso. Globale sarebbe preferibile, ma anche parziale nel caso i comuni favorevoli fossero solo alcuni». Certo, c’è da dire che anche questa ipotesi si scontra con la realtà: solo Vertova vuole il comune unico.

A questo punto, sostiene Cagnoni, sono due i percorsi possibili: «Il primo è quello portato avanti dai sindaci dell’altopiano: la delibera di Consiglio comunale, l’approvazione da parte della Regione e successivamente il referendum. Un secondo percorso è invece quello che lascia esclusivamente lo spazio ai cittadini, scavalcando le amministrazioni comunali: vengono raccolte le firme per il referendum, si raggiunge la maggioranza, si porta tutto in Regione, questa dà il via libera e poi c’è il referendum complessivo al quale partecipano tutti».

L’ex sindaco di Vertova auspica che non si debba arrivare a questa soluzione, ma che venga intrapreso un percorso condiviso. Allo stesso tempo, però, invita i sindaci a uscire allo scoperto: «Un amministratore – osserva – è stato eletto per decidere e quantomeno deve dire se è favorevole o meno. Non può nascondersi dietro alla volontà dei cittadini. I cittadini sono sovrani, ma un amministratore deve prendere una posizione».

Guarda l’intervista:

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