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La Val Gandino in coro: «Grazie maresciallo»

Cuore in gola e occhi lucidi: è sempre così quando gli amici si salutano. Ha voluto essere proprio un arrivederci tra amici, il momento di festa che le comunità della Val Gandino hanno dedicato oggi al luogotenente (grado apicale del ruolo dei marescialli) Giovanni Mattarello, dal 1988 comandante della stazione dei carabinieri e ora in procinto di andare in pensione. A Gandino, c’erano sindaci, amministratori, sacerdoti, vigili del fuoco, carabinieri in congedo e rappresentanti delle associazioni, gruppi e tanti cittadini. Bastava gettare lo sguardo su piazza Vittorio Veneto gremita per capire la stima e la riconoscenza della gente delle «Cinque terre» per il suo maresciallo.

Foto di gruppo con le autorità
Foto di gruppo con le autorità

Giovanni Mattarello è giunto in piazza accolto da un lungo applauso. Sul palco lo attendevano i cinque sindaci: Elio Castelli di Gandino, Silvia Bosio di Peia, Giacomo Aiazzi di Casnigo, Sergio Spampatti di Cazzano Sant’Andrea e Giuseppe Carrara di Leffe. Accanto a loro anche il capitano Diego Lasagni, comandante della Compagnia dei carabinieri di Clusone. «È evidente che questo vuole essere un momento di festa e di gioia della Val Gandino, che qui è rappresentata in tutte le sue componenti», ha detto Giambattista Gherardi, conduttore della mattinata.

Sindaci ed ex sindaci
Sindaci ed ex sindaci

La parola è poi passata al primo cittadino di Gandino, incaricato di rivolgere il saluto a nome di tutti e cinque i Comuni. «I gruppi, le associazioni, i cittadini qui oggi presenti testimoniano la stima e il rispetto nei confronti del luogotenente Giovanni Mattarello. Stima e rispetto conquistati sul campo, attraverso la costante opera di austero e professionale tutore dell’ordine, ma anche figura amica alla quale rivolgersi in caso di bisogno. Il suo impegno non è mai scemato; nonostante il trascorrere degli anni, i suoi comportamenti non sono mai stati superficiali. Ha saputo mantenere sempre alta l’attenzione e il rigore con cui ha affrontato ogni situazione». E infine: «Grazie luogotenente, tanti auguri a lei e alla gentile signora Marisa. La Val Gandino vi accoglierà sempre con riconoscenza e amicizia».

Con i carabinieri
Con i carabinieri

I sindaci hanno voluto anche imprimere il loro grazie su una pergamena miniata, frutto dell’arte di suor Cristina Picinali, originaria di Barzizza, da poco badessa del Monostero di San Benedetto a Bergamo. Pergamena firmata «in diretta» da tutti e cinque i primi cittadini. Inoltre, al maresciallo Mattarello è stato regalato anche un suo ritratto, firmato dall’artista casnighese Virgilio Bettinaglio. Un dono e un messaggio sono arrivati anche da Roma, da parte del presidente del Senato Pietro Grasso e consegnati dal senatore Nunziante Consiglio. Doni anche dal presidente della Consulta degli stranieri di Gandino Jean Marie Mendy e dal presidente del Gruppo di protezione civile e antincendio boschivo Corrado Pina. Sul palco sono saliti anche i nipoti del luogotenente, che hanno fatto volare in cielo palloncini colorati. Infine, il saluto delle parrocchie portato dal parroco di Gandino don Innocente Chiodi.

I carabinieri in congedo della Media Val Seriana
I carabinieri in congedo della Media Val Seriana

«Appena arrivato a Gandino, nel giugno del 1983, l’impressione che ho avuto subito è stata quella di essere approdato in una terra straordinaria, che vantava un passato ricco di storia e tradizioni – ha detto il luogotenente Mattarello –. Quell’impressione si è consolidata nel tempo e dopo tanti anni posso affermare di essere stato fortunato il giorno in cui i miei superiori hanno deciso di assegnarmi alla stazione dei carabinieri di Gandino». Ha quindi aggiunto: «Se devo fare un bilancio del periodo trascorso in mezzo a questa popolazione laboriosa, posso dire che esso è ampiamente positivo. È giunto il momento di lasciare il mio posto a qualcun altro, che sarà altrettanto fortunato, perché potrà contare su una popolazione tenace, ricca di decoro e altruismo».

La mattinata si è poi conclusa con un grande abbraccio corale della gente presente in piazza, che si è stretta, anche fisicamente, attorno al suo comandante per una stretta di mano, una foto, un saluto. Giovanni Mattarello continuerà a lavorare fin dopo la metà di febbraio. Poi la pensione e il ritorno in Veneto, sua terra d’origine.

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