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L’uomo e l’artista: un libro racconta Giovan Battista Moroni

Il suo dipinto più famoso, «Il sarto», è tornato da poco in terra bergamasca, proveniente dalla National Gallery di Londra. Resterà esposto fino al 28 febbraio negli spazi dell’Accademia Carrara in città. Non poteva esserci dunque occasione migliore per presentare la nuova monografia dedicata a Giovan Battista Moroni, pittore albinese del Cinquecento. Gli appuntamenti sono due: il primo oggi al Museo diocesano «Adriano Bernareggi» di Bergamo, più per gli addetti ai lavori; il secondo, sabato (30 gennaio), all’auditorium «Mario e Benvenuto Cuminetti» di Albino, rivolto invece alla cittadina.

La pubblicazione, dal titolo «Giovan Battista Moroni: l’uomo e l’artista», è stata voluta dal Comune di Albino in collaborazione con la Fondazione Credito Bergamasco. L’autore è Giampiero Tiraboschi, storico che da un ventennio si sta occupando del territorio albinese, concentrandosi in particolare sulla consultazione e trascrizione integrale delle fonti. Le sue ricerche d’archivio lo hanno portato a fare chiarezza sulla casa natale, sul profilo biografico e la storia familiare del Moroni, del quale è un grande appassionato e a cui ha già dedicato pubblicazioni su riviste specialistiche.

Tiraboschi ha portato avanti un meticoloso lavoro negli archivi e sui documenti. Da questa ricerche è scaturito un quadro dettagliato della vita di Giovan Battista Moroni, ma anche della società dell’epoca e in particolare di Albino nel Cinquecento, in un periodo di fermento culturale e spinte al rinnovamento spirituale, testimoniate anche dalla presenza sul territorio di importanti conventi e numerose congregazioni.

Gran parte dell’élite bergamasca e albinese si fa ritrarre da Moroni. La familiarità con fonti varie, non prettamente legate al pittore, come l’Estimo veneto o il registro di Vicario di Valle, ha permesso in alcuni casi di ricostruire alcuni profili biografici di personalità ritratte nei dipinti oggi sparsi per tutto il mondo. Per fare solo alcuni esempi sono state ricostruite le biografie della fondatrice del convento di Sant’Anna in Albino, Lucrezia Agliardi Vertova (ritratto al Met di New York); del ricco mercante originario di Bondo, Paolo Vidoni Cedrelli; di Bernardo Spini e Pace Rivola Spini, tutti nella collezione dell’Accademia Carrara; dei sacerdoti Marco e Simone Moroni (ritratti presenti nella collezione di Palazzo Pitti a Firenze); del notaio Gianluigi Seradobati. Tiraboschi ha anche scoperto un documento riguardante il famoso dipinto del «Sarto».

«Il percorso di riscoperta e valorizzazione di questo pittore parte da lontano – osserva il sindaco di Albino Fabio Terzi –: già alla fine degli anni Trenta l’avvocato Davide Cugini pubblicò una prima monografia sul Moroni. Nel 1968 l’allora sindaco Attilio Manara, insieme all’assessore alla Cultura Benvenuto Cuminetti, organizzò una mostra sui pittori albinesi nei secoli. In occasione della presenza del “Sarto” all’Accademia Carrara ci inseriamo in questa scia presentando una monografia curata da uno dei più importanti conoscitori e studiosi del Moroni. Devo ringraziare la Fondazione Credito Bergamasco per il forte contributo che ci ha dato per la realizzazione del libro e il Cotonificio Albini, nella persona del dottor Silvio Albini, che ci ha dato una grande mano nell’organizzare gli eventi per presentare l’opera». Oggi a Bergamo l’appuntamento è alle 18, sabato ad Albino alle 11.

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