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Cooperativa «La Goccia» in difficoltà: appello al territorio

In 18 anni ha dato lavoro a tante persone fragili dell’Alta Val Seriana. Ora la cooperativa «La Goccia» di Clusone vive un momento difficile. La crisi colpisce duro ovunque e spesso per stare in piedi occorre reinventarsi. È proprio quello che sta cercando di fare questa piccola realtà: nei giorni scorsi ha chiamato a raccolta enti e soggetti sensibili ai temi della fragilità sociale e dell’inserimento lavorativo per elaborare nuove strategie e collaborazioni.

La cooperativa «La Goccia» cerca anzitutto di consentire il recupero sociale, educativo e comunitario di persone con difficoltà di inserimento nella vita economica. E lo fa attraverso l’esperienza del lavoro. Il «cuore» della Cooperativa è il reparto assemblaggio, dove vengono effettuate commesse per conto di alcune aziende del territorio. Dal 1999 si contano 295 percorsi di inserimento, con 97 persone fragili. Tra 2014 e 2015 sono state coinvolte 37 persone, 14 le assunzioni. In questo momento i progetti attivi sono 17 e 5 le persone assunte. Tutto questo grazie anche ai rapporti intrecciati con i servizi che si occupano delle situazioni di fragilità.

«A distanza di 18 anni dalla sua costituzione, la Cooperativa si trova in una fase un po’ critica anche per la crisi economica – spiega il presidente Gianpietro Pezzoli –. Abbiamo deciso comunque di proseguire. Volevamo però condividere con i nostri partner e con le organizzazioni e gli enti con cui collaboriamo questa scelta fatta e costruire maggiori collaborazioni per il futuro della cooperativa».

La sede della cooperativa a Clusone
La sede della cooperativa a Clusone

Durante l’incontro organizzato nella sede di via Balduzzi, a Clusone, i rappresentanti della cooperativa hanno spiegato di aver intrapreso un percorso di consulenza, attraverso il quale «rileggere la nostra esperienza, i punti di forza e le criticità, rendendoci consapevoli che quanto stiamo facendo non può riguardare solo noi, ma l’intera comunità dell’Alta Val Seriana».

Dal 2014 è stata assunta anche un’educatrice, Marta Pasta, che ha il compito di seguire tutti i percorsi d’inserimento, valutare abilità, risorse, competenze delle singole persone. «Siamo consapevoli che siamo un punto focale per l’Alta Valle, facciamo un servizio che non esiste sul territorio – sottolinea – . Vogliamo far capire agli enti pubblici quello che facciamo e che lo facciamo bene. Abbiamo portato alcune migliorie al nostro servizio, soprattutto dal punto di vista educativo».

Pezzoli si appella anche alle aziende della zona: «La cooperativa si occupa di attività come l’assemblaggio di componenti elettriche, meccaniche e cartotecniche. Una parte del loro lavoro potrebbe essere data alla cooperativa».

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