Il Convento della Ripa di Desenzano di Albino spalanca le porte al teatro internazionale. Per dieci giorni, dal 7 al 17 aprile, ospiterà la quindicesima sessione dell’Ista (International school of theatre anthropology). Fondata nel 1979 e diretta da Eugenio Barba, si tratta di una rete di artisti e studiosi di teatro e di danza che si riuniscono periodicamente per un laboratorio itinerante d’antropologia teatrale. Dopo essere stati in città come Bonn, Copenaghen, Lisbona, Siviglia, questa volta hanno scelto la Val Seriana.
L’evento è organizzato dall’Odin Teatret (Danimarca), in collaborazione con l’Associazione Diaforà (l’associazione nata al Convento della Ripa per promuovere lo studio e la ricerca sul tema della differenza )e il Teatro Tascabile di Bergamo e con il supporto della Cooperativa sociale La Fenice. Tutto è nato l’estate scorsa da una visita a Bergamo di Eugenio Barba, regista italiano, direttore dell’Odin Teatret, figura di spicco del teatro contemporaneo. «Ospite del Teatro Tascabile, Eugenio Barba è stato in visita al Convento della Ripa, si è innamorato di questo posto e ha pensato di svolgere qui l’Ista – spiega Fabrizio Persico, presidente della Cooperativa La Fenice –. L’evento non veniva proposto da diversi anni e in questo senso direi che la scelta di Albino è qualcosa che ci inorgoglisce».
Questa quindicesima sessione sarà dedicata a «Il saper fare dell’attore: sentieri personali, tecniche e visioni». Una cinquantina di studenti (registi, studiosi di teatro, antropologi) provenienti da varie parti del mondo avranno la possibilità di incontrare maestri di teatro e danza appartenenti a diverse tradizioni. Costoro, come si legge nel sito web dedicato all’evento, «ripercorreranno i primi passi del loro apprendistato. Nel corso della giornata esemplificheranno, con lavoro pratico e dimostrazioni, come hanno imparato e personalizzato la loro tecnica specifica. I partecipanti avranno l’opportunità di vivere l’esperienza del “primo giorno” diventando consapevoli dei principi che animano il saper fare fisico e mentale di un attore/danzatore».
Ma non sarà solo un’iniziativa per addetti ai lavori. «Pensare che il Convento si aprisse all’Ista senza che poi ci fossero ricadute sul territorio non ci piaceva», spiega Persico. Durante i dieci giorni verranno quindi proposti spettacoli aperti al pubblico, tra cui «La Vita Cronica» ultima produzione dell’Odin Teatret, «Yashima. La vittoria della vita» con Keiin Yoshimura e So Sugimura (Giappone) e «Mahajan Pad. Il canto dell’Assoluto» con Parvathy Baul (India). Non mancheranno nemmeno appuntamenti per le scuole. Per tutte le informazioni si può visitare il sito web Ista 2016 ad Albino.