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Sos in Regione: «Il Serio sta morendo»

«Attenzione, il Serio muore»: è l’Sos lanciato al Pirellone da Silvana Saita, consigliera regionale della Lega Nord, con un’interrogazione relativa all’attività di verifica in merito al rispetto del deflusso minimo vitale a valle delle derivazioni presenti sul fiume.

«Il fiume Serio – ha affermato Saita – ha una particolare valenza sotto il profilo ambientale, anche per la molteplicità di ecosistemi che si sviluppano in prossimità dell’asta fluviale. Le acque sono popolate da numerose specie ittiche e in alcuni tratti del fiume si svolgono competizioni di pesca sportiva, inoltre numerose amministrazioni locali e associazioni sono impegnate per la tutela delle acque»

Saita ha sottolineato come una delle misure chiave per la tutela delle acque superficiali sia il mantenimento del deflusso minimo vitale, cioè il valore minimo della portata d’acqua che deve essere rispettato a valle delle captazioni idriche, se si vogliono  mantenere vitali le condizioni di funzionalità e di qualità dell’ecosistema. «Poiché l’asta del fiume Serio è interessata dalla presenza di circa 30 derivazioni ad uso idroelettrico a cui si sommano altrettante derivazioni ad uso irriguo, ho chiesto alla Giunta regionale quante siano state le verifiche effettuate dall’autorità concedente nell’anno 2015 e il numero di violazioni eventualmente accertate. Bisogna tener presente che, a causa della scarsità di precipitazioni, i periodi di secca sono sempre più frequenti, con rischi non trascurabili per l’intero ecosistema fluviale», ha aggiunto la consigliera del Carroccio.

All’interrogazione di Silvana Saita ha risposto l’assessore all’Ambiente, Claudia Terzi, affermando che sia i controlli effettuati dalla Regione sia quelli effettuati dalla Provincia non hanno rilevato alcuna irregolarità.  Saita ha quindi commentato: «Mi stupisco che tutto sia regolare, a questo punto va preso atto che non è possibile continuare in questa direzione. In altre parole credo che la Provincia non dovrebbe rilasciare nessun’altra concessione altrimenti il rischio è quello di “ammazzare” il fiume Serio».

L’intervista a Silvana Saita:

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